Chi viaggia in Sicilia, in genere, predilige sostare presso le località marittime con le splendide spiagge o visitare le meravigliose località d’arte. Fatta eccezione per l’Etna, pochi si addentrano nelle montagne siciliane dei Nebrodi, ricchi di boschi e selvaggina di notevole interesse. Gli arabi, infatti, definirono i Nebrodi "un'isola nell'isola" ed il motivo si mostrerà chiaro al visitatore che, per la prima volta, si accinge a scoprire questo territorio sorprendente: paesaggi suggestivi, ampi e verdi pascoli d'alta quota, trasparenti laghi e torrenti freschi contrastano con l'immagine più comune di una Sicilia arida ed arsa dal sole. Se vi trovate sull’autostrada Messina-Palermo, in zona Caronia, vale la pena fare una puntata al Bosco della Tassita (1247 metri s.l.m.), unico eccezionale esempio in Sicilia di bosco di Taxus baccata, detto tasso o albero della morte, che si estende per circa 50 ettari nella località chiamata Moglia sulla strada provinciale 168 che sale da Caronia verso Capizzi. Man mano che si sale di quota, lasciata la costa, ci si renderà conto del microclima della zona, con diversi e precisi piani vegetazionali che dipendono oltre che dall’altitudine anche da unici fattori fisici che, unitamente alla temperatura ed alle abbondanti precipitazioni piovose e nevose, determinano le propizie situazioni ecologiche che hanno permesso la sopravvivenza del bosco di tassi. La Tassita, da circa 500 anni, si sviluppa su un terreno quarzarenitico a tratti bianco e brillante; all’interno vi è un percorso in pietra che vi guiderà dentro un mondo di fate e gnomi che vorreste uscissero all’improvviso da dietro gli alberi. Dai fitti rami vedrete la luce del sole risplendere nella rugiada depositata sulle ragnatele e sui piccoli ciclamini che crescono nel sottobosco. I rami spezzati o incrociati, i tronchi a volte cavi e i rumori del bosco ci racconteranno le favole di quando eravamo piccoli e ci sembrerà di sentire Cappuccetto Rosso correre col suo paniere o di pensare che Pollicino, Biancaneve, Hansel e Graetel siano anche loro da qualche parte nascosti tra gli alberi. Il rientro verso casa può essere ricco di incontri, perché non è raro incontrare lo splendido cavallo sanfratellano in branco che, in stato semibrado, popola la zona o i cinghiali con i cuccioli in cerca di cibo; mentre un grido d’alto vi farà conoscere il nibbio reale o, se avete fortuna, l’aquila reale.