Come già scritto in precedenti articoli, l’evoluzione del cervello umano nel corso dei millenni ha subito cambiamenti profondi: si è partiti con un cervello esclusivamente o preponderatamente istintivo, la cui funzione principale era legata alla sopravvivenza dell’individuo ad ogni costo (il cosiddetto cervello rettile), a quello mammifero, la cui funzione integrava il prendersi cura della prole, a quello evoluto, con lo sviluppo progressivo della corteccia cerebrale. La funzione di quest’ultimo, come ben sappiamo è legata alla ragione, al rapporto causa-effetto, alla valutazione logica dei propri atti. Si dice che una persona è in equilibrio quando i tre cervelli compiono le loro funzioni in modo sincrono ed alternato, con una preponderanza di quello corticale almeno nel mondo occidentale. Si è esaminato più volte che il microcosmo evolutivo del bambino ben rappresenta questi tre momenti: dalla fase esclusivamente legata ai bisogni primari, a quella in cui la creatività prende il sopravvento senza le pastoie della ragione, alla terza fase, legata ai buoni consigli degli adulti (“pensa prima di agire”, “non fare il passo più lungo della gamba”, “pochetto ma sicuretto” ecc.).Il benessere della persona è dunque legato a questa forma di equilibrio endo-esogeno. Ma cosa accade quando l’equilibrio si perde? E quali sono le situazioni responsabili di questo? Almeno due principali con tutte le loro varianti: vale a dire gli incunaboli nei quali si insinua il cervello corticale e dai quali non riesce più ad uscire con la logica, e l’emotività fuori controllo. La logica numerica è ben rappresentata dal linguaggio matematico degli elaboratori elettronici: i computers hanno un unico cervello, per di più programmato e non riescono a fare salti qualitativi, per cui vanno in loop, cortocircuitando su se stessi quando vengono richieste funzioni diverse fuori programmazione o eccesso di dati. E’ ciò che accade in questi giorni con la crisi dell’euro e l’incapacità degli operatori tecnici a porre un argine alla disintegrazione dei sistemi economici, intrappolati in una griglia di regole ferree e miopie campanilistiche che bloccano vie d’uscita alternative. Tutto ciò induce un lento ma progressivo aumento delle quote emotive individuali che inizia con una lontana percezione di pericolo, allontanata o celata ancora dalla logica (“In fondo non mi manca nulla”, “Ma gli stipendi ancora ce li pagano”, “La mia vita non è cambiata di molto”). Ma quando i segnali si fanno più forti, associati ad inevitabile conclusione per la quale non si vedono soluzioni logiche, allora l’emotività innesca meccanismi di delusione, rabbia, paura, che prendono il controllo della persona. In questa fase, individuale e collettiva, le visioni della vita passano da un medio-lungo periodo a quello breve-brevissimo: tornando all’esempio della situazione economica, si vive alla giornata in base agli andamenti della borsa o del famoso spread. Le persone sono in uno stato pre-panico, areattive. Quando poi il pericolo diventa ineludibile, il cervello rettile prende in mano la situazione ed agisce in modo autoconservativo con conseguenze totalmente imprevedibili che vanno dalla violenza singola o di gruppo, alle rivoluzioni vere e proprie. Nelle fasi due e tre i governanti in genere si sforzano di negare l’evidenza e contrastano con pensieri di logica rassicurativa, ottendendo in genere reazioni ancora più violente: provate a convincere un serpente a non mordervi spiegandogli la situazione o accarezzandolo sulla testa. Il sistema del “si salvi chi può” prende il comando e non si ferma prima di avere scaricato tutta l’adrenalina nelle azioni. Quando il cervello rettiliano si sente soddisfatto, allora rientra la quiete dopo la tempesta e, azzerato il sistema precedente, inizia il re-indirizzamento. Occorre dunque stare molto attenti ai segnali sociali. In questo difficile periodo se ne osservano parecchi sia individuali che di gruppo. I casi dell’automobilista che investe lo scooterista e poi senza motivo, lo travolge passandogli sopra con le ruote o reazioni omicide per sgarbi banali o tradimenti amorosi, sono in tragico aumento; così come reazioni di massa a presunti colpevoli di cattiva governance, siano essi politici locali o banche mondiali. La situazione attuale è in fermento ed è in fase due-tre. Se si arriva alla fase tre in pieno, allora il serpente prenderà il sopravvento sul mondo e sarà impossibile contrastarlo, prima che tutto il suo veleno sia stato scaricato.(foto ed immagini da google)