Il Rapporto d'Addio. Questo il nome che il Parlamento egiziano ha dato a una nuova, controversa legge che prevede la possibilità, da parte dei mariti egiziani, di avere rapporti sessuali con le proprie mogli fino a sei ore dopo la morte. Il provvedimento è solo uno dei tanti presi dal Parlamento, che ha anche abbassato l’età matrimoniale a quattordici anni e eliminato il diritto delle donne ad avere istruzione e impiego. Immediate le reazioni del popolo egiziano: il Consiglio Nazionale per le donne sta già protestando contro il Parlamento, sostenendo che “emarginare e indebolire la condizione delle donne influisce negativamente sullo sviluppo del paese”, e anche i media egiziani si sono dichiaratamente schierati contro la legge. Un giornalista dell’Al-Ahram ha infatti riportato di non essere d’accordo con le recenti norme, che sarebbero state introdotte per “presunte interpretazioni religiose”. Anche il conduttore televisivo Jaber al-Qarmouty ha affermato pubblicamente il suo sdegno nei confronti del rapporto d’addio: «La questione è davvero seria. Sarebbe una catastrofe dare ai mariti un tale diritto sulle proprie mogli. Davvero la tendenza islamica si è spinta a tal punto? Ci sono davvero persone che la pensano in questo modo?» La notizia ha suscitato reazioni sdegnate in tutto il mondo, a partire proprio dall’Egitto, dove il National Council for Women starebbe attivamente manifestando per impedire che queste leggi vengano approvate. Per fare chiarezza sulla questione è intervenuta una fonte interna all’Ambasciata egiziana di Londra, che avrebbe dichiarato al Daily Mail che le affermazioni sarebbero «assurde, completamente false» e riguarderebbero comportamenti «proibiti dall’Islam». La stessa fonte, però, non esclude che la proposta «possa esistere», e che possa essere «opera di un estremista politico». Un’altra spiegazione è che la falsa notizia sarebbe stata diffusa da giornalisti locali fedeli all’ex presidente Mubarak. La controversia sulla possibilità, da parte dei mariti, di avere rapporti con le proprie mogli anche dopo la morte era esplosa in Marocco nel maggio del 2011, quando il religioso Zamzami Abdul Bari aveva dichiarato che il matrimonio «rimane valido anche dopo la morte», e che «anche per la donna è lecito esercitare lo stesso diritto».