Se è vero che i geni non sono l'unico fattore a determinare se un individuo sarà destrimano o mancino, lo è altrettanto che ce n'è uno, Pcsk6, che gioca un ruolo preponderante nella scelta della mano usata per scrivere. A stabilirlo è uno ricerca coordinata da Silvia Paracchini, biologa novarese di stanza all'Università di St Andrews, nel Regno Unito. Grazie ad analisi condotte sull'intero genoma umano Paracchini e collaboratori hanno scoperto la stretta associazione tra questo gene - noto agli scienziati perché parte dei meccanismi molecolari che determinano l'asimmetria fra la parte destra e la parte sinistra del corpo già a livello embrionale – e la scelta della mano “preferita”. I geni coinvolti in questo fenomeno sono, in realtà, più di uno. Gli autori dello studio ne hanno individuati anche altri che come Pcsk6 partecipano allo sviluppo asimmetrico dell'organismo. “Lo sviluppo della preferenza per una mano deriva da una miscela di geni, ambiente e pressione culturale a conformarsi alla destrimania”, ha spiegato William Brandler, primo autore dello studio, che insieme ai suoi colleghi ipotizza che questa miscela di geni contribuisca anche a stabilire l'asimmetria dei due lobi cerebrali e che quest'ultima influenzi lo sviluppo della preferenza per la mano destra o per quella sinistra.