Il risveglio del 24 giugno 2016 sarà ricordato per lo shock provocato dagli esiti del referendum che si è svolto in Gran Bretagna il giorno prima su Remain in Europa o Leave. Con il 51,9% gli inglesi hanno fatto una scelta: lasciare l’Europa. I dibattiti televisivi si sono scatenati in un susseguirsi di talk show improvvisati con pseudo esperti che analizzavano il dato e ipotizzavano i possibili futuri scenari per un’Europa che senza diventare mai un Federazione di Stati sul modello americano e senza mai aver maturato un’anima europea su principi e valori, quindi sostanzialmente un organismo incompiuto, si presenta già vecchia. L’analisi del dato si soffermava sui giovani che hanno votato per il 75% per rimanere in Europa piuttosto che sulla colpa della Germania per aver imposto un austerity e una economia che ha finito per svilire il ceto medio europeo. Ma l’analisi deve ripartire dalla concezione dell’Europa stessa nata su basi commerciali e poi finanziarie, sviluppatasi sotto lobby multinazionalistiche svincolate da controlli e normative statali che hanno frustrato e svilito il lavoro dell’uomo e l’uomo stesso. Nell’Europa sono mancati i riferimenti ai principi etici, filosofici e, se vogliamo, cristiani, della Ragione come capacità di distinguere tra Bene e Male, che dovrebbe essere alla base della Politica, mai succube dell’arbitrio dei potenti, e alla base della Scienza e della Tecnica. Ma è altresì mancato il riferimento costante alla sacralità della Persona e dell’Uomo che sta alla base della nostra civiltà contro qualsiasi forma di potere e fondamento della democrazia. La società liquida, per dirla con Baumann, senza punti di riferimento, senza istituzioni solide che garantiscano stabilità nei rapporti, senza una politica del lavoro inclusiva, in cui l’uomo si senta partecipe del processo lavorativo, valorizzato e stimolato a migliorarsi per contribuire all’innovazione e al cambiamento, appena può si prende la sua rivincita e punisce la logica delle lobby in cui non si riconosce. Il voto del 23 giugno è chiaro, è la gente comune che non ne può più di finanza, di lobby, di strapotere delle Multinazionali e richiede un cambiamento con i mezzi residui di quello che rimane di una democrazia logora e solo formale. Penseranno ancora di poter continuare così?