di Aldo Nardini Si è svolto a Bologna presso il quartiere fieristico dal 9 al 12 settembre 2010 la 22ª edizione di SANA (Salone internazionale del naturale). L'edizione di quest'anno ha occupato cinque padiglioni per un totale di circa 45.000 m quadri espositivi e con 989 espositori. Sala 2010 è stata più internazionale e con uno sguardo particolare rivolto verso il Mediterraneo, in vista dell’avvio della zona di libero scambio prevista nel 2011. Esperti, delegazioni di buyers, rappresentanti dell’Unione Europea e delle istituzioni italiane ed estere hanno discusso sul rilancio della cooperazione fra le due sponde del Mediterraneo in un convegno che ha affrontato importanti questioni per gli operatori del settore: normative, equivalenza delle certificazioni, opportunità offerte dalla certificazione halal e kasher; possibili modelli di collaborazione nelle filiere e nella logistica. Tra i settori messi in evidenza quest'anno al Sana, un occhio particolare è stato rivolto alla ristorazione con prodotti biologici; il bio esce di casa è stato il titolo di un convegno e il tema del “cuore mostra”: sotto il quadri portico del centro servizi è stata allestita un'area dimostrativa di ristorazione bio con un BIO ristorante che proponeva menu con prodotti biologici e un BIO bar, in funzione per tutto l'orario di apertura della fiera, che dava l'opportunità ai visitatori di sperimentare il biologico fuori casa sia come colazione che con un pranzo veloce o una merenda o un piacevole aperitivo. Queste due iniziative avevano il duplice scopo di fornire un servizio di qualità ai visitatori e di offrire un esempio di un modello pratico ai ristoratori che vogliano sperimentare l'alternativa bio nel proprio locale. Il convegno “Il bio esce di casa” e l’incontro “Percorsi bio. Ristoranti e bar, le esperienze dei pionieri” hanno affrontato aspetti normativi, gestionali, organizzativi e aspetti nutrizionali dell’opzione biologica. Inoltre operatori di locali, bar e ristoranti che già hanno avviato o integrato nella loro attività una parte bio, hanno raccontato le loro esperienze e le difficoltà incontrate come pionieri del bio fuori casa e hanno concluso che il biologico non è più solo curiosità ma sta diventando una realtà presente nel menù di tutti giorni e viene proposto anche nella ristorazione veloce. Stefano Maida, Commercial Manager Ikea Food, ha raccontato la storia dell’opzione biologica intrapreso da Ikea esponendo sviluppi e numeri interessanti: 9 milioni di voci biologiche negli scontrini; 380.000 menù-bambini; 610.000 patatine; 570.000 pasta al pomodoro; un totale di 1.840 tonnellate di prodotti biologici. Poiché Ikea è chiusa solo tre giorni l’anno, ogni giorno ha venduto una media di 25.000 pasti bio e oltre 5 tonnellate di prodotti biologici. Oltre il colosso svedese ci sono alcune centinaia di bar e ristoranti che offrono rilevanti quote di piatti bio, con un fatturato complessivo di circa 100 milioni di euro. Un'altra iniziativa dedicata al bio nei locali di ristorazione è stata lo spazio bio pizza realizzato all'interno del padiglione 19. In questa area per quattro giorni si sono svolti incontri, dibattiti esercitazioni pratiche, assaggi e degustazioni per mostrare come il famoso cibo amato in tutto il mondo possa essere anche bio e venire incontro alle necessità delle persone con allergie e intolleranze alimentari. Anche quest'anno è stata riproposta l'accogliente e amichevole area SanaKids, arrivata alla sua 3ª edizione, studiata per mostrare come i prodotti biologici e i progetti eco-compatibili rivolti all’infanzia coesistano e acquistino sempre maggiore attenzione e importanza. Lo spazio curato da Lucy Salamanca era una scenario di viaggi fra Abitare, Alimentazione e Benessere a misura di bambino. Nell’area dedicata al Benessere, rimedi naturali, integratori, prodotti di bellezza hanno fatto bella mostra di sé. In questo periodo godono di grande popolarità, in Italia, nel canale commerciale di farmacie e para-farmacie, il segmento “erbe e integratori” vale circa 2 miliardi di euro ed è cresciuto nell’ultimo anno del 14% in valore. Considerando gli integratori e gli altri canali (moderna distribuzione, supermercati, dettaglio e ingrosso tradizionale ed erboristerie) il settore vale quasi quattro miliardi di euro nei quali gli integratori a base di piante officinali ed estratti vegetali hanno un valore di 1,5 miliardi di euro (Fonte IMS Health). I cosmetici naturali confermano, nel canale di vendita delle erboristerie, l’andamento positivo registrato negli ultimi anni. Secondo Unipro, il 2009 si è chiuso con un aumento di consumi nazionali del 4,9%, per il primo semestre 2010 la stima è + 5,8% e con una proiezione a fine anno del + 5,5%, per un valore complessivo del mercato che dovrebbe arrivare ai 350 milioni di euro. Nonostante il buon andamento di questi settori il SANA, negli ultimi anni si è molto rimpicciolito sia come espositori che come visitatori e circolano voci di una possibile chiusura o modifiche della manifestazione. Marco Momoli, Exhibitor Manager di Sana, ha dichiarato che questa è stata: “Un’edizione che ha anticipato l’orientamento specifico verso le imprese e gli operatori professionali che dal prossimo anno sarà il suo tratto distintivo”. SANA sembra orientarsi agli operatori professionali tralasciando i consumatori finali, “Sana ritorna nel 2011 dall’8 all’11 settembre - ha concluso Momoli - come sempre a Bologna, perché nel territorio dell’Emilia Romagna il bio ha trovato casa, in forte sintonia con le eccellenze e le potenzialità che questo territorio esprime. Siamo già al lavoro per fare un’edizione sempre più aperta ai mercati internazionali e per approfondire il dialogo con i paesi del Mediterraneo”.