Come ho avuto modo di rilevare in altre occasioni, il trend generale dell’esistenza contemporanea va nella direzione di una sempre maggiore complessità e difficoltà strutturali. Siamo circondati, a livello di mass media, da una completamente illusoria immagine di “facilità”, benessere, ricchezza, comodità, agi, consumi che riflette una visione edulcorata e sostanzialmente mistificata della realtà. All’opposto la complicazione crescente esige, più che raccomandare, una preparazione individuale sempre più sofisticata e articolata, che la scuola dall’obbligo non è assolutamente in grado di garantire e che fa emergere la lacunosità delle scuole superiori e delle Università. Di fatto, è la stessa contrapposizione età scolare/età lavorativa che tenderà a perdere sempre più significato, lasciando il posto ad un concetto di formazione permanente, tale per cui l’esistenza nella sua totalità dovrà essere concepita come un processo ininterrotto di apprendimento. Ciò per le modificazioni strutturali introdotte nel mondo del lavoro, che si sta internazionalizzando e “tecnologizzando” in modo sempre più massiccio, spinto da una concorrenza internazionale che non perdona. A Bassano del Grappa esiste dal 1979 un istituto che ha recepito con largo anticipo tutto questo: è il Centro di Educazione Permanente di via Colombare 4 (Ente accreditato per la Formazione continua presso la Scuola Media Bellavitis, nei dintorni di Ponte degli Alpini). Il centro ha avuto origine dalla evoluzione di una iniziativa di educazione degli adulti della fine degli anni sessanta che, progressivamente, ha assunto l’attuale struttura. L’organizzazione dei corsi è articolata in vari indirizzi: l’umanistico, il linguistico, le arti visive, il tecnico-scientifico ed una originale scuola di “counseling filosofico”, anch’essa rientrante nell’ambito umanistico. Rimarchevoli sono il corso triennale di filosofia, l’intero ambito linguistico che, oltre ai classici inglese, francese, tedesco, spagnolo propone anche l’arabo, il russo, il cinese e l’area informatica divisa in quattro settori a difficoltà crescente. Infine, il percorso formativo di counsenling filosofico prepara la nuova figura professionale del “counselor”, personaggio che non “cura” ma “si prende cura” di chi è portatore di disagio esistenziale. Nell’insieme si tratta i corsi di non elevatissima difficoltà, quindi non per specialisti, ma che danno quel supporto e quel surplus di conoscenza che nel mondo moderno sono diventate indispensabili.