SAVIGNANO SUL PANARO (MO) - 9 dicembre 2010. Soci e rappresentanti di associazioni agricole e ambientaliste si sono riuniti presso l'agriturismo “La Fontana” in Via Belvedere 4, località Garofano del comune di Savignano sul Panaro, per un incontro-dibattito organizzato dal coordinamento di Civiltà Contadina Emilia Romagna con la collaborazione di Agri.Bio Emilia Romagna e dell'associazione Prora. Titolo dell'incontro, iniziato alle 16,30 e terminato oltre le 23, era: “Tra biodiversità e foreste - L'anno internazionale, della biodiversità sta finendo e con il 2011 arriva l'anno delle foreste e dei boschi”. Ha moderato la discussione Giampiero Negroni, Co-coordinatore di Civiltà Contadina Emilia Romagna e presidente dell'associazione PRORA. “Questa riunione – ha detto Negroni – la avevamo pensata inizialmente come un'occasione di incontro e conoscenza tra i soci emiliani di Civiltà Contadina, con l'intento di avviare un gruppo attivo locale per i soci di Modena, Bologna e Reggio Emilia, poi abbiamo deciso di allargarla ai soci di altre associazioni che si occupano e preoccupano di sostenere la biodiversità, a agricoltori biologici e biodinamici e a tutti gli altri interessati a queste tematiche”. “Lo scopo principale di questo evento – ha dichiarato Maria Miani, consigliere di Agri.Bio Emilia Romagna e contadina biodinamica - è stato quello di scambiare esperienze sulla biodiversità nelle sue varie forme: biodiversità vegetale e animale; biodiversità degli uomini; biodiversità rurale dell'appennino e della altre zone svantaggiate e marginali del territorio dove viviamo; biodiversità delle acque; biodiversità tra cave di ghiaia e impianti di bitume; biodiversità tra contadini; biodiversità per la crescita personale; biodiversità delle foreste e dei boschi”. “Hanno partecipato e hanno parlato uomini e donne che vivono e aiutano a vivere la biodiversità nelle sue varie forme e manifestazioni – ha concluso la signora Miani -, da quelli che sostengono e curano campi, orti, giardini, boschi, animali donando respiro alla nostra Madre Terra, e persone che con la biodiversità aiutano altre persone a superare momenti difficoltosi e disagi della loro vita donando loro pace e tranquillità”. All'incontro hanno partecipato solo una decina di persone, «A causa delle cattive previsioni meteo – ha detto Negroni - vari interessati al convegno hanno disdetto», non eravamo in molti «ma forse proprio per questo – ha detto Caterina Regazzi, veterinario ausl e rappresentante della Rete Bioregionale Italiana - le “chiacchiere” sono fluite con leggerezza e semplicità, eravamo lì, presenti con tutti noi stessi e felici, almeno credo, di esserci. Il motivo principale della nostra presenza era quello di conoscersi, guardarsi in faccia e magari cominciare a condividere qualche iniziativa”. “All'inizio io mi sentivo anche un po' "fuori posto" – ha continuato Regazzi -, solo una simpatizzante che fortunatamente è stata messa nella lista degli indirizzi di Agri.Bio e quindi ne sono venuta a conoscenza, poi l'atmosfera si è sciolta e ci siamo sentiti tutti amici da sempre...». Durante l'evento si sono succeduti vari interventi alternati con dibattiti. Dopo una breve presentazione delle associazioni partecipanti e dei relativi scopi statutari e delle attività svolte, Giampiero Negroni ha incantato i partecipanti con la descrizione delle mele antiche. Ne aveva portato un cesto pieno, dalle Campanine, alle Lavine, alla Renetta Grigia di Torriana, alla Cavicchia e altre e le ha fatte assaggiare e degustare durante il suo laboratorio del gusto. Negroni coltiva diverse varietà di meli antichi e va a caccia di quelle mancanti, come fossero gemme preziose e quando sente dire: "Ma forse il tale ce l'ha", gli si illumina lo sguardo dalla gioia. Paolo Bellenghi, proprietario dell'agriturismo La Fontana ha raccontato delle sue esperienze di agricoltore e del suo allevamento semi brado di suini della razza Mora Romagnola, Nera Modenese e delle pecore da carne di razza Appenninica. Davide Bochicchio, veterinario con dottorato in nutrizione umana e membro dei gruppi di Monteveglio e di Bazzano città di Transizione, ha parlato degli allevamenti biologici dei suini con particolare riferimento a quelli che che segue come veterinario. Alle 20.00 precise ci siamo seduti a una tavola imbandita piena di leccornie biodiverse fatte in casa dalla brava e simpaticissima moglie di Paolo Bellenghi, piatti a base di zucca, verza, altri ortaggi e riso rosso. Un menù quasi completamente vegetariano preparato con prodotti della biodiversità e completato con un assaggio di formaggi e di salumi dei maiali di razza mora. Tre proposte sono uscite dal dibattito: chiedere ai soci delle varie associazioni che han partecipato di segnalare se conoscono la ubicazione di alberi antichi e rari, magari centenari, essendo il 2011 l'anno delle foreste e degli alberi; organizzare prossimi incontri per conoscersi scambiare idee, conoscenze e semi della biodiversità presso la stessa sede e anche in altri luoghi sul territorio regionale; e un prossimo incontro/corso, in primavera, presso l'azienda di Maria Miani, "La bifolca" a Vignola (MO) per apprendere l'arte dell'innesto, e poter così diffondere piante da frutto antiche e rare. Con la frase “Un altro seme è stato gettato!” Caterina Regazzi ha concluso l'evento.