Wikileaks colpisce ancora e stavolta , nel mirino, c’è il Giappone. Secondo cablogrammi risalenti al 2008 l’ AIEA avrebbe messo in guardia più volte Tokyo sui rischi dei suoi impianti nucleari : poco sicuri e pericolosi. Ciò però non è bastato a fermare la potenza nipponica. “L’impianto nucleare di Fukushima era stato progettato per resistere ad un terremoto di magnitudo 6.5 e questo Tokyo lo sapeva bene” è quanto si legge in un dispaccio pubblicato da Wikileaks nel dicembre 2008 http://www.telegraph.co.uk/news/wikileaks-files/8383960/3-4-DECEMBER-NUCLEAR-SAFETY-AND-SECURITY-GROUP.html In occasione del vertice G8 sulla sicurezza nucleare, l’Aiea(agenzia internazionale per l’energia atomica) aveva più volte messo in guardia il Giapppone sui rischi dei suoi impianti nucleari. “ “Eventuali danni alle centrali potrebbero causare gravi problemi, trattandosi di un Paese altamente sismico” riporta il dspaccio. Preoccupazioni, queste, non condivise dalla potenza nipponica che, incurante, ha portato avanti il suo programma. “Il Giappone si è rifiutato di fermare i lavori di un altro impianto nella sua parte Ovest nonostante le preoccupazioni della comunità internazionale”emerge dal documento. La questione apre le porte ad un interrogativo “Il rischio nucleare si poteva evitare?” Difficile rispondere ma una cosa è certa: le autorità giapponesi potevano fare di più per ridurne la portata. A partire da controlli più serrati agli impianti di sicurezza nelle centrali che invece sono stati revisionati “soltanto 3 volte negli scorsi trantacinque anni”. Non meno allarmanti le parole di Taro Kono membro del Japan’s lower house e strenuo oppositore del nucleare che nell’ottobre 2008, due mesi prima del summit G8, mostrava le sue preoccupazioni sulla sicurezza degli impianti di nuova generazione in Giappone. http://www.guardian.co.uk/world/us-embassy-cables-documents/175295 “Ci sono molti lati oscuri nella politica nipponica sulle fonti nucleari: per prima cosa dobbiamo considerare che essendo un’area sismica, il Giappone non si presta ad esperimenti nucleari. Soprattutto alla luce del fatto che in passato si sono verifcati incidenti” In un dispaccio reso noto da Wikileaks, Kono pone l’accento sugli aspetti poco chiari della politica nipponica in tema di energia nucleare: “Le compagnie elettriche nascondono i costi legati all’energia nucleare”sostiene Kono “ignorando del tutto la grande disponibilità di energia rinnovabile di cui è dotato il Giappone, come il vento”continua Ancora più sferzanti le sue parole quando accusa il Meti (ministero economia trade industry) di aver coperto incidenti nucleari avvenuti in passato come quello nel 1995 alla centrale di Monju. “Tutto questo dovrebbe far nascere una domanda: quanto sicuri sono le centrali giapponesi?” Una domanda, la cui risposta è arrivata con tre anni di ritardo, l’11 marzo 2011, ma è pur sempre arrivata.