Cultura >>

UNO SPAZIO FIORENTINO PER LIVIDA LUNA

Il lavoro letterario introdotto e commentato da illustri italianisti

L’unica opera scultorea moderna esposta nella Loggia della Signoria a Firenze è stata realizzata nell’ottocento dallo scultore Pio Fedi. Si tratta di un marmo intitolato Ratto di Polissena nel quale le figure hanno pose dinamiche e che venne probabilmente realizzato in quello che è stato il suo studio fiorentino.  I locali nei quali ha operato lo scultore hanno sede in una affascinante ex chiesa appartenuta al Monastero di santa Chiara, in via dei Serragli al numero 99.  Attualmente è sede di varie esposizioni e di attività culturali e proprio in quest’ottica si è tenuta la presentazione del volume Livida Luna della scrittrice lucchese Giovanna Gemignani. Relatori sono stati il professor Marino Biondi, che insegna Storia della critica nella facoltà di Lettere fiorentina e Alice Cencetti, italianista ed autrice.Il libro è una raccolta di undici racconti che sono stati inseriti nella collana “Giallo e Nero” dall’Editore Mauro Pagliai. Un inquietante messa a fuoco della violenza che ogni giorno è raccontata nelle pagine dei giornali e attraverso il mezzo radiotelevisivo. Violenza sulle donne e violenza domestica, quella che è difficile da far emergere, ma che è molto diffusa in tutti gli strati sociali della popolazione. È stato sottolineato che il libro esula dalla definizione di giallo vero e proprio, ma rivela una volontà di introspezione profonda sia delle vittime sia dei carnefici che sono descritti in ogni racconto. Un particolare accento è stato posto sul male in se stesso, sulla sua definizione e sulla sua diffusione. Il male, secondo il sentire comune, conduce all’inferno, ma l’inferno dei viventi, è stato detto, non è quello che sarà, ma quello che troppo spesso si vive tutti i giorni. Colpisce molto vedere l’autrice di persona, una bella signora della buona società lucchese, che ha saputo descrivere così bene nei suoi racconti gli stati d’animo e le situazioni che potrebbero far parte di una raccolta di verbali scritti da un poliziotto investigativo. Una persona del pubblico che è intervenuta ha definito la Gemignani “cronista della fantasia applicata” per sottolineare come i suoi racconti potrebbero essere descrizioni di fatti di cronaca avvenuti.Lo stile del libro è molto particolare, asciutto, tagliente come le lame che vengono usate negli omicidi. Un viaggio nella paura, negli orrori e nella sofferenza che ci ricorda quanto avviene quotidianamente intorno a noi, in luoghi e situazioni che non desterebbero alcun sospetto, ma che sono assai spesso motivo di silenziosa angoscia e sofferenza. Livida luna si legge tutto di un fiato e ci apre una finestra su un abisso che ci è molto vicino e nel qual la nostra società rischia troppo spesso di precipitare.

(foto e immagini da Google.it)

News letta: 1267 volte.

    Federica Felici - newcitizenpress.com - 25/04/2011

Sullo stesso argomento: