La provincia di Vicenza risente del trend negativo in atto nell’economia nazionale ed internazionale, riflettendosi sulla situazione occupazionale. In provincia tutti i settori extra-agricoli hanno fatto segnare una contrazione dell’occupazione, sia l’industria che le costruzioni il commercio, i servizi. L’artigianato è un settore che ha sofferto la congiuntura e solo le imprese dei servizi pubblici sono risultate attive nella ricerca di personale. In questa situazione la scelta professionale da parte degfli studenti deve essere valutata con molta attenzione. E’ nota la frattura, cronica, tra mondo della scuola e mondo del lavoro.Per colmare questo fossato, a Vicenza è nata la Fondazione Studi Universitari, che programma solo corsi richiesti dalle imprese del territorio, come quelli di ingegneria meccatronica, economia internazionale e sicurezza igienico – sanitaria degli alimenti. In linea generale, la richiesta di figure professionali da parte delle impresse si articola in tre categorie: alto. Intermedio e basso profilo. Sono solo le prime due che interessano a livello di scelte scolastiche. Per quel che concerne la prima categoria, le professioni più ricercate si situano nell’ambito dell’amministrazione, del settore ingegneristico, paramedico e gestionale-bancario. Nel comparto intermedio le figure più richieste sono gli addetti alle vendite ed alla ristorazione. Con questa carrellata, si deduce che i titoli di studio più richiesti dalle imprese sono quelli economici, di ingegneria elettronica ed industriale, e quelli nel settore farmaceutico. Le imprese stanno diventando sempre più consapevoli di dover integrare la scuola, e stanno aumentando i corsi di formazione interni. Questo, in sommi capi, è il punto della situazione attuale, che non è certo facile e non promette un cambiamento di indirizzo in tempi brevi. Visto che la dinamica occupazionale è uno dei temi centrali della questione giovanile,sarà necessario, in futuro, dare una grande attenzione in questa direzione.