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Febbraio 2024 - Anno XVII - Numero 1 - Venerdì 19 Aprile 2024
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Vita Monastica

Santa Maria Di Staffarda

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La struttura monastica è costruita a similitudine della città celeste: in essa la popolazione si trova gerarchicamente divisa, classificata. Perciò i conversi sono da una parte (con il proprio dormitorio, la scala dove mangiano alla svelta ed in piedi, in prossimità delle cantine) rispetto ai monaci di coro. Anche in chiesa restano sul fondo. Si lamentavano? No, almeno all'inizio, poiché l'esistenza nel monastero era meno rude che nelle misere capanne. Nei luoghi dei conversi, non c'è simbolismo: questo lo troviamo solo presso i monaci di coro. La regola, come quella benedettina, rinserra i monaci in un luogo chiuso, il chiostro, che si apre al di dentro, un giardino segreto che comunica solo con il cielo. Nel "claustrum" c'è il punto di equilibrio fra l'atto di chiudersi con cui il monaco si separa dal mondo: è l' "heremus", cioè quello di aprirsi verso la luce; nel chiostro il muricciolo che rasenta la chiesa è previsto per raduni simili a quelli della scala capitolare. In fondo, vicino all'absidiola di destra, si apre l' "armarium" o biblioteca: ogni monaco riceveva un libro che dovrà essere letto da solo, passeggiando (una sorta di traversata nel deserto) con gli occhi aperti , poiché la visione delle cose può sorreggere, nutrire, rafforzare il ripensamento del testo. Deve essere letto ad alta voce, vuoi perché non si conosceva ancora la lettura interiore, vuoi per meglio impregnare lo spirito: il chiostro deve favorire tutto ciò. Nei chiostri dei monaci neri, questi insegnamenti, lo abbiamo già detto, si operavano con l'aiuto delle immagini: il tutto teso a provocare il miglioramento del nostro pensiero. Bernardo invece li condanna perché distraggono dalla meditazione della legge di Dio e sono inutile spesa: la forma nuda è essenziale all'essere, le figure dell'immaginario disperdono l'attenzione ed eccitano vane curiosità. Il chiostro non è fatto per aiutare le fantasticherie ma l'intelligenza di un testo. Intorno al chiostro si aprono, oltre alla cucina ed alle cantine (appena entrati lungo il lato ovest) sopra la biblioteca e la sala del capitolo posta al suo fianco, tre sale importanti: una è sempre al primo piano, sopraelevata, dove dormono dopo compieta, i monaci: uno accanto all'altro, stesi. E' sopraelevata poiché a livello del suolo strisciano, come le bestie immonde, i malefici più pericolosi nelle ore notturne; bisogna difendersi tutti insieme (ecco perché solo l'abate ha una cella per sè). Verso il mattutino (2-3 di notte), lanceranno nella notte il primo canto di lode, appello alla speranza. La seconda sala è quella in cui i monaci mangiano una o due volte al giorno, in piedi ed in fretta rozzi cibi che non devono dare alcun piacere: prevalentemente focacce di frumento o segale. La carne, senza grasso, è riservata ai malati ed ai lavoratori. La terza sala è quella, gia' nominata, del capitolo, posta sotto il dormitorio e perciò a volta, dove la pietra è stata tagliata a gradini, affinché tutti siedano intorno all'abate ad ascoltarne il martirologio, o il Vangelo, o le letture dei Padri, o l'Antifonario. E' anche luogo dove vengono date le istruzioni morali e dove vengono sbrigate le pratiche riguardanti l'abbazia e la gestione del patrimonio, e dove vengono accolte le confessioni di coloro che si giudicano colpevoli. Il sabato e la domenica sono ammessi dalla finestra, i conversi che hanno il loro refettorio separato dai monaci di coro, vicino alle cucine ed ai depositi alimentari. C'è ancora una stanza dove si può accendere il fuoco e ripararsi dalle dalle forti intemperie: qui vengono trascritti in calligrafia i testi, operazione eseguita, almeno inizialmente, senza la benché minima presenza di ornamento grafico e con caratteri semplici. Serve anche da infermeria, dove vengono salassati e rasati i monaci, e come selleria per le operazioni più semplici (ingrassare o riparare i calzari). Anche il chiostro presenta il suo simbolismo, espressione della sintesi fra la chiosa dei grammatici ed il potere del sillogismo dei maestri del trivium. Inizia cioè la Scolastica. I lavori teologici dei Padri, compiuti da personalità molto diverse e partito da presupposti altrettanto diversi, giungeva a risultati che non concordavano in tutti i dettagli: mancava cioè il concetto di metodo sistematico. Ora in quel periodo medievale, una delle tendenze fondamentali era la sintesi; la seconda era la critica, la contrapposizione di esperienze e di valutazioni. Tutto ciò, insieme al forte impulso unitario, portò a confrontare le varie opinioni, a trovare conclusioni comuni, anche laddove esse si contraddicevano, per scoprirne il senso comune. Ecco dunque la Scolastica, basata su tre concetti fondamentali: a) dimostrare l'armonia teologica b) comprendere la fede nelle sue ragioni c)organizzare sistematicamente intorno ad un punto centrale le conoscenze così elaborate. Sperimentando i poteri del sillogismo, mediante la ragione si possono scegliere i vocaboli, classificarli, interpretarli etimologicamente. Questo secolo è il secolo degli oratori e dei cantori, tutti attenti alla polisemia dei vocaboli. L'uso degli stessi in questa molteplicità di significato, il loro diverso simbolismo, attizzando le conoscenze dell'anima, ne favorisce gli sbalzi, la proietta verso l'inconoscibile intuitivamente, con un solo slancio. Anche le immagini possono perciò insegnare come come le parole: Dio si esprime anche con segni visibili, la natura ne è piena. L'arte semplice, grezza, diventa metafora, memoria, proiezione incontrollata; l'arte cistercense non si perde nelle nuvole del sogno e dell'immaginazione, ma si incorpora nel materiale grezzo. Il chiostro dunque è quadrangolare, ed evoca i quattro fiumi del giardino dell'eden, le quattro sorgenti che sono i vangeli, le quattro virtù cardinali, la quaternità primordiale che, abbiamo visto, risiede nell'essere stesso di Dio (lunghezza, larghezza, altezza a cui si aggiunge, misteriosa ed impenetrabile, la profondità). Il chiostro rappresenta anche i quattro elementi: la terra, l'acqua, il fuoco, il cielo; le quattro stagioni, i quattro punti cardinali. Dei quattro elementi, la terra e l'acqua dipendono dalla parte lunare, notturna, femminile; nella terra del giardino chiuso, che i canali sotterranei disostruiscono, si compie il nuovo sorgere, il nuovo battesimo il cui simbolo si rinnova ogni giorno con l'abluzione al ritorno dal lavoro: "La sorgente è stata deviata fino a noi, il filo d'acqua celeste scende grazie all'acquedotto che simboleggia la Vergine Madre, portatrice di Dio: queste due potenze del freddo si uniscono a quelle calde, solari, spirituali. Ma il chiostro è anche collocato all'incrocio ortogonale degli assi dell'universo: in tal modo si presta alla congiunzione di due durate: quella rettilinea in cui si iscrive il progresso personale di ciascuno; quella circolare, retta dal movimento delle sfere celesti, delle stagioni, dei riti liturgici. Il chiostro dunque riconduce tutta l'agitazione del mondo fuorviato alla regolarità dello spirito, laddove il tempo si annulla nella confusione totale di un passato e di un futuro di perfezione, anche se permane, poiché nell'abbazia la vita contemplativa si coniuga con la vita attiva. Esso è dunque specchio dell'uomo che è microcosmo, lo apre alla ricezione della verità con la parola, poiché e luogo di lettura, con la visione esemplare del mondo, con l'identità di tessitura che lo fonde a Dio nel culmine meridiano (dunque è posto a sud). A Staffarda ancora oggi c'è un pozzo, non un lavabo; lo sciagurato restauro del percorso al centro del giardino, ne ha reso incomprensibile il simbolismo, celandolo forse per sempre sotto una copertura di cemento. Vista così nel mondo d’oggi, l'opera cistercense sembra non avere più significato attuale, ma estremamente relativistico al suo momento storico; in verità credo si possa dire che solo gli occhi di coloro che non sanno vedere in quei solitari, nudi, diritti edifici tutte le germinazioni che nel corso dei secoli hanno dato origine ed ancora oggi, danno e daranno i loro frutti sotto forma di domande, dubbi o acquisite conferme.(foto ed immagini da Google ed archivio personale,fonti wikipedia)




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    Antonello Musso - newcitizenpress.com - 26/09/2011


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