Progettare e costruire edifici risente, talvolta in modo preminente, delle correnti artistiche alle quali gli architetti si ispirano da sempre. Negli anni dieci del secolo scorso prese piede la corrente artistica del futurismo che influenzò in modo molto marcato la pittura , la scultura e la letteratura, non risparmiando l’espressione architettonica.Nel 1914 venne addirittura pubblicato il “Manifesto dell’architettura futurista” che proclamava a chiare lettere il disprezzo, definito proprio con questo termine, per l’architettura d’avanguardia europea e statunitense, per l’architettura classica e per la ricostruzione, l’imbalsamazione e la riproduzione di monumenti e palazzi antichi. Venivano altresì dichiarate da non utilizzare le forme cubiche e piramidali e, le linee perpendicolari e orizzontali e l’uso di materiali massicci, voluminosi e costosi. Il Manifesto proclama invece che l’architettura futurista è l’architettura del calcolo, dell’audacia temeraria e della semplicità, del cemento armato, del ferro, del vetro. È interessante il passo successivo del manifesto che precisa che l’architettura futurista non è per questo un’arida combinazione di praticità e utilità, ma rimane arte, cioè sintesi, espressione. E aggiunge che così come gli antichi trovarono ispirazione negli elementi della natura, l’architettura del nuovo secolo avrebbe dovuto far riferimento a “quegli elementi del nuovissimo mondo meccanico che abbiamo creato, di cui l’architettura deve essere la più bella espressione”.L’obiettivo del futurismo architettonico era quello di esprimere l’idea del movimento, con l’inserimento di strade a scorrimento veloce nei nuovi quartieri, o di ascensori inseriti in colonne di vetro sul prospetto degli edifici. Il nuovo mondo meccanico che stava prendendo piede e influenzava la vita quotidiana andava reinterpretato anche nelle costruzioni e il progetto architettonico futurista ha proprio questo compito. E così gli architetti aderenti a questa corrente di pensiero si impegnarono a immaginare le case ed i quartieri come fossero immense macchine, nelle quali la tecnologia doveva inserirsi in maniera preponderante. Il movimento era considerato vitale, in contrapposizione con quell’architettura monumentale, funebre, commemorativa che i futuristi volevano combattere.Negli Stati Uniti il futurismo architettonico produsse edifici che contengono al loro interno grandi atrii, sui quali si affacciano i ballatoi di accesso alle varie stanze e sono incastonati gli ascensori navetta in vetro. Questa tipologia di edifici venne utilizzata inizialmente per gli alberghi della catena Hyatt di Atlanta, San Francisco e Los Angeles ed è stata poi ripresa ed in molti casi ancora proposta, per grandi alberghi in ogni parte del mondo.In Italia il destino del futurismo venne segnato in modo netto dall’adesione al fascismo, in quanto i futuristi ne vedevano una grande occasione di rinnovamento culturale. Questo stretto rapporto ci fa ancora oggi associare in modo assai netto l’architettura futurista all’architettura di regime e ci fa ritenere che l’influenza politica possa aver prevalso sulla libertà di costruire secondo i canoni propri di un movimento squisitamente artistico.Il futurismo è comunque un movimento che ha lasciato profonde tracce anche nella nostra epoca e si ripetono occasioni di mostre ed esposizioni per approfondirne gli aspetti e per mettere in luce quegli studi, mai realizzati, che danno un senso dello slancio artistico che ha animato gli architetti dell’inizio del novecento.
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