Contrariamente a quello che si potrebbe credere, anche gli italiani over 50 rifiutano la politica attuale. E’ questo il risultato di un’interessante ricerca, denominata “Prima delle Leggi”, promossa dal Censis in collaborazione con l’associazione 50&Più, svolta su un campione rappresentativo di 1200 italiani dai 50 ai 65 anni.Alle domande loro formulate, gli interessati hanno risposto che non servono guide carismatiche ma persone oneste (60%), sagge (43%) e preparate (37%). Non è un rifiuto emotivo della politica, un generico sentimento di antipolitica. Si tratta di persone con le idee molto chiare che,nelle scelte della propria vita, si fanno guidare prevalentemente dalla propria testa (66,3%) piuttosto che dall’impulso del momento (17,7%), dal cuore (8,8%) o dai desideri (7,2%).
Gli over 50 sono convinti che la loro identità si basi sull’esperienza personale (44,6%), sull’eredità culturale familiare (43,2%), sul carattere (42,3%), mentre l’appartenenza politica, gli schieramenti, le appartenenze di classe sociale o anche religiosa, etnica, sessuale, contano poco (l’appartenenza politica conta solo per l’1,1%). Inoltre non si tratta di persone ripiegate su se stesse ma aperte agli altri: l’84,5% vede il rapporto con gli altri come una forma di arricchimento, l’82,4% dice che questo confronto è servito per migliorarsi.
Altro aspetto interessante riguarda l’importanza che sanno dare all’educazione ricevuta ed ai valori che i propri genitori hanno loro trasmesso: infatti, il 50,1 % riconosce di dovere la propria maturazione ad uno di loro. Esiste anche una grande capacità di autocritica e di saper mettere a frutto le esperienze (31,5%); la volontà di non lasciarsi condizionare dalle emozioni e valutare con obiettività le situazioni (29,3%). C’è poi il rifiuto di una concezione solo materialistica del rapporto uomo-donna, basato certo sull’attrazione dei corpi, ma con, in più, l’intesa mentale (52,7%).
Se poi si vive una situazione di disagio si ritiene opportuno guardarsi dentro con coraggio (38,2%), confrontarsi con gli amici più veri (36%), chiedere consiglio a uno psicoterapeuta (33,8%) e non pretendere di risolvere tutto con i farmaci (solo il 2%).Si ritieneancorache la società abbia bisogno di guide, che però non devono essere carismatiche o dotate di forte leadership: è molto meglio che siano innanzitutto di specchiata onestà sia in pubblico che in privato (59,8%), illuminate da profonda saggezza e consapevolezza (43%) e preparate (37,3%). La classe dirigente politica e istituzionale deve, inoltre, anzitutto saper ascoltare i bisogni della gente (57,3%), recuperare giustizia sociale (39%), guardare al futuro (34,1%). Non sono necessarie guide che sappiano coinvolgere (solo il 5,2%) o far sognare (1,7%). Foto da Google.it