Tra il 22 ed il 27 novembre si è tenuta a Vicenza il settimo Convegno Nazionale della SICoF cioè la Società Italiana di Counseling Filosofico, dal titolo: “E se fosse la filosofia? Quando le pratiche filosofiche ci aiutano a vivere nel lavoro, in famiglia, a scuola, nelle relazioni”. Si è trattato di un avvenimento complesso, visto che è stato articolato nell’arco di sei giornate, partite martedì 22 con un incontro alla Casa di Cultura Cibernetica nella Villa Ceccato di Montecchio Maggiore, proseguite fino al culmine di sabato 26 alla presenza di circa 250 persone e con importanti relatori, intorno al tema di che cosa possa fare il filosofo, con la sua consulenza filosofica, nel contesto della vita quotidiana e sociale in relazione ai problemi esistenziali che le persone debbono affrontare, e terminate domenica 27 con un momento di approfondimento interno al SICoF. Coordinatore dell’insieme della manifestazione Mario D’Angelo, coordinatore veneto della SICoF e presidente della SATICoF, cioè la Scuola di Alta Formazione in Counseling Filosofico. Un commento esauriente ad un avvenimento culturale di questa portata esula dallo spazio di un articolo. Si può solo accennare sommariamente ad una serie di problematiche implicite. La prima naturalmente, riguarda proprio la Filosofia nel suo status di disciplina psicoterapeutica, cioè se sia possibile “curare” con una pratica filosofica. La seconda riguarda la motivazione di questo ritorno dalla Psicologia alla Filosofia, visto che storicamente, la prima disciplina nasce come una costola della seconda. La terza, connessa alla seconda, concerne il ruolo della crisi della psicoanalisi, e del suo concetto di “inconscio”, in questo ritorno. Come si vede, non si tratta di problemi semplici, né è possibile pensare di risolverli facilmente. Sono i problemi del futuro di quella affascinante ed insostituibile branca del sapere che è la psicologia.