Quale sarà nel prossimo futuro la posizione di Israele nel medio oriente? Negli ultimi tempi, quella che prima sarebbe stata una domanda retorica, se non assurda, è invece più che giustificata. In seguito agli sviluppi relativi al rapporto ONU sulla vicenda della freedom flottila, la Turchia ha interrotto le relazioni diplomatiche con Israele, sospendendo gli accordi militari in essere. Inoltre, sembra che il capo di stato turco cercherà di sviluppare rapporti economici e strategici con il nuovo governo egiziano, molto disponibile a tale proposito, a differenza di quanto accaduto in passato finché era guidato da Hosni Mubarak. Oltre che per la crisi turca, Israele è preoccupata per il voto alle Nazioni Unite sull'indipendenza palestinese. Questo mese l'ONU sarà chiamato a pronunciarsi sull'indipendenza dei territori in Cisgiordania, Striscia di Gaza e Gerusalemme est occupati da Israele con la guerra del 1967. Anche se il risultato del voto avrà un risultato simbolico, sarà sicuramente importante, nel caso in cui il consenso fosse ampio, ad aumentare la pressione su Israele per la sospensione di nuovi insediamenti ed il ritiro dai territori occupati. Cina e, molto probabilmente anche la Francia, sosterranno la richiesta palestinese. Anche se appare sicuro il parere negativo degli USA, non bisogna sottovalutare che i rapporti fra Obama e Netanyahu non sono certo idililaci. Infine, non bisogna accantonare il malcontento della classe media israeliana per la sempre più grande difficoltà nel mantenere un tenore di vita accettabile a causa di stipendi sempre più bassi ed un costo della vita sempre più alto. Le prossime settimane diranno molto su quello che sarà il futuro di Israele e degli assetti geo-politici del medio oriente.