La noetica è una nuova scienza che studia l'influenza della mente sulla materia, sulla realtà fisica. Il termine noetico deriva dal greco antico noùs, che significa intelletto, mente. Ed è proprio dalla mente o dall’insieme di più menti che si scatenerebbe un’energia capace di plasmare la materia. Nata nel 1973 da una idea di Edgard Mitchell e Paul Temple, presto diventa ufficialmente una nuova frontiera di studio che si concretizza nelle sperimentazioni effettuate nello IONS (institute of noetic sciences) con lo scopo di indagare il potenziale umano a 360 gradi; George Zarkadakis fa suo il modello offrendo un approfondimento come un diverso approccio al conscio. Il presupposto di questa nuova scienza sta nel fatto che i tradizionali modelli non siano sufficienti a spiegare in modo esauriente tutti i fenomeni del mondo fisico: alla base ci sarebbero le implicazioni della fisica quantistica nei vari campi del reale e la visione offerta trascenderebbe da quella tradizionale di una realtà costituita da elementi materiali stabili ed indipendenti tra loro. La fisica quantistica studia il mondo subatomico, costituito dalle particelle elementari, quali fotoni, protoni, elettroni ecc. la cui fenomenologia non poteva essere spiegata con le leggi della meccanica classica dove lo spazio e il tempo sono entità assolute e immobili e la materia è stabile, autonoma e circoscritta da precisi confini; nell’idea newtoniana un cambiamento accade solo in concomitanza di un evento fisico, come una forza o un urto. Ma nel XX secolo la teoria della relatività di Einstein rivelò l'inadeguatezza di questa visione dello spazio e del tempo assoluti: questo concetto fu sostituito dall'idea di un unico tessuto spazio-temporale, in cui lo spazio ed il tempo si influenzano reciprocamente; Einstein sostiene che i corpi, anche a riposo, possiedono energia: dunque la massa è tutt'ora da considerarsi come una forma di energia. Nella prima metà del Novecento, due fisici di nome Heisenberg e Bohr, alle prese con lo studio dei quanti, affermarono inoltre che nel mondo subatomico governavano le leggi della probabilità e della casualità; le loro idee, nate attorno alla natura probabilistica delle microparticelle divennero note come “Interpretazione di Copenaghen”. La fisica quantistica studia i fenomeni del microcosmo partendo dal presupposto che una realtà obiettiva e definita a priori non esista. La materia dunque non possiede le caratteristiche di stabilità e solidità, poiché ogni particella subatomica esiste unicamente come possibilità di realizzarsi in una qualsiasi delle sue probabili esistenze. Con la teoria delle stringhe, la fisica quantistica ha ulteriormente avvalorato quest'idea: secondo questo modello, infatti, anche la struttura interna delle particelle non è statica, come in principio si credeva, bensì vibrante. Le stringhe sono descritte come minuscoli anelli di energia che, attraverso le loro differenti vibrazioni, conferiscono forma ad ogni cosa generando con le loro differenti “note” l'armoniosa sinfonia dell'intero universo la cui esistenza, sviluppantesi in modo pluridimensionale, è sempre più dinamica; in pratica possiamo immaginare un oggetto come l’aggregazione di particelle tenute insieme da una sorta di energia magnetica: come la limatura di ferro e la calamita. Variando il campo di forze si modificherebbe la forma dell’oggetto. La teoria delle stringhe propone dunque una realtà indeterminata, che si caratterizza grazie ad un'incessante danza di energie in continua trasformazione. Un altro aspetto sorprendente è il fenomeno dell'entaglement, o della non-località. Bohr scoprì che quando due particelle subatomiche entrano in contatto, stabiliscono una relazione di influenza reciproca indipendentemente dalla distanza che le separa, diventando come un'unica particella. Una volta entrate in un rapporto di entaglement, le particelle continueranno a scambiarsi informazioni e le azioni dell'una eserciteranno un'istantanea influenza sulle azioni dell'altra, indipendentemente dalla distanza intercorsa tra loro: ciò che accade a una particella condiziona quello che accade alla “particella gemella”. Le implicazioni di questo principio sono di notevole entità: se le particelle non hanno un'esistenza indipendente, si trovano in uno stato di reciproca interconnessione. Partendo da alcune fenomenologie psichiche come quello dell’ipnosi, dei pranoterapisti o dell’effetto placebo, alcuni scienziati, tra cui i fisici Elmer Green, William Tiller, Bernard Grad, Elisabeth Targ per comprendere il modo in cui tale energia agisce, decisero di studiare l’effetto della guarigione a distanza. Le ricerche condotte rivelarono che nel momento in cui i guaritori inviavano l'intenzione di guarigione si verificava un forte ed improvviso aumento di energia elettrostatica (iniziale), magnetica (susseguente) e fotonica fisicamente quantificabile. Il fisico Fritz-Albert Popp, negli anni 70, dimostrò che le cellule di tutti gli organismi viventi, dalle piante agli uomini, contengono piccolissime particelle di luce a cui diede il nome di “biofotoni”. Questi elementi, emessi dal DNA, si organizzano in minuscole correnti di luce (evidenziabili con apparecchiature sofisticate o rivelate da soggetti particolarmente sensibili) che l'organismo emette costantemente e che formano un sistema di comunicazione altamente efficace anche a distanza. Attraverso queste continue emissioni, che si propagano alla velocità della luce, l'organismo è in grado di trasferire informazioni su di sé anche a distanza attraverso un linguaggio in codice per la comunicazione intra ed extra-cellulare. Con queste premesse ciò che prima era considerato oggettivo, diviene infinitamente variabile e intrinsecamente connesso a tutti gli esseri. Le particelle subatomiche comunicano attraverso un continuo scambio di energia, piccolissima se considerata individualmente, ma se immaginati nella loro azione collettiva, formerebbero un immensa e infinita riserva energetica. Le implicazioni della fisica quantistica confermerebbero un ruolo attivo della mente, o della coscienza, nel determinare le sue relazioni con la realtà. Se gli eventi fisici sono indeterminati e quindi non prevedibili, se l'uomo si muove dentro un universo incerto, in cui ogni avvenimento ha infinite probabilità di realizzazione e la materia può essere influenzata, la mente può avere infinite potenzialità. L'uomo sembra non apparire più come uno spettatore passivo, ma come il protagonista attivo e responsabile del proprio destino (“Come sopra, così sotto”); se il mondo è energia e connessione ed ogni cosa è composta da energia vibrante che, come un'antenna, emana e riceve energia indipendentemente dalla distanza, anche il pensiero, le emozioni, le idee sono energia e possiedono una propria vibrazione capace di influenzare il mondo circostante (“La fede sposta le montagne”). (foto ed immagini da google, fonti da wikipedia)