La provincia di Vicenza rallenta economicamente, confermando la tendenza in atto negli ultimi anni e smentendo la debole ripresa che aveva caratterizzato la fine del 2010 e l’inizio del 2011. Gli indicatori economici analizzati da Confindustria a Vicenza riguardanti gli ultimi 3 mesi del 2011 vanno tutti in questa direzione. Si segnala prima di tutto un calo generalizzato della produzione, con una contrazione del mercato interno:regge solo l’esportazione. L’occupazione rimane stabile od ha una flessione, differente nei vari settori. I principali comparti produttivi registrano tutti, senza eccezione, uno stato di malessere. Particolarmente negative le indicazioni per quanto riguarda La moda e la concia, entrambi in pesanti difficoltà, con una diminuzione delle vendite sia nel mercato interno che in quello internazionale. Qui l’occupazione ha perdite del 4% o del 5%. Un po’ meglio i settori alimentare, meccanico, chimico e plastico, che riescono a reggere grazie soprattutto all’aumento delle esportazioni. Ma anche qui c’è una evidente caduta nel mercato interno. Il quadro suesposto è in linea con i risultati degli ultimi anni, evidenziando il fatto che la crisi aperta nel 2008 non è affatto risolta, anzi si avvita, mentre politici ed economisti, sia a livello interno che internazionale, non riescono ad individuare interventi coerenti che siano in grado di effettuare una vera correzione di rotta. In particolare non è uscita dalla penna degli economisti una chiara analisi delle effettive cause della interruzione dello sviluppo, con l’effetto che gli interventi politici appaiono estemporanei, senza possedere una vera e precisa capacità di incidere concretamente. Siccome il proseguimento della crisi in atto è alla lunga insostenibile, necessita uno sforzo serio, prima di tutto a livello intellettuale, per individuare con chiarezza le dinamiche effettive che soggiacciono e che continuano ad agire, nascoste, e quindi ancora più pericolose. Il tempo a disposizione non è illimitato, è necessario uscire da questa pesante e pericolosa situazione. Lo sforzo delle intelligenze deve essere adeguato alla gravità della sfida che è obbligatorio affrontare.