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Febbraio 2024 - Anno XVII - Numero 1 - Sabato 20 Aprile 2024
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ANTICHE ECCELLENZE GASTRONOMICHE NEL CUORE DELLA TOSCANA

Vernaccia e zafferano venivano prodotti già nel Medioevo

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La Toscana è terra di grandi vini rossi che si sono ampiamente affermati nei mercati mondiali. Il Chianti è noto pressoché in tutto il globo e, più recentemente, riscuotono enorme successo i Super Tuscans, eccellenti rossi prodotti da vitigni internazionali.  Anche un bianco di origini antiche fa parte a pieno titolo dei grandi vini di Toscana. Si tratta della Vernaccia di San Gimignano, la cui produzione rappresentava già nel Basso medioevo un’attività importante.

Il termine Vernaccia già compare in documenti storici del secolo tredicesimo e viene ricordata addirittura da Dante nel Purgatorio. L’apprezzamento per questo vino risalta anche da una citazione di Sante Lacerio, bottigliere di Papa Paolo III il quale , nel 1541, dopo aver ordinato ottanta fiaschi di Vernaccia lamentava il fatto che fosse poco coltivata. La descrisse come “una perfetta bevanda da signori” aggiungendo che “è un gran peccato che questo luogo non ne faccia assai”. Anche Lorenzo il Magnifico ne faceva spesso richiesta al comune di san Gimignano, richieste scritte delle  quali si conservano i documenti.  Dopo il rinascimento la Vernaccia venne quasi dimenticata per essere riscoperta nel secondo dopoguerra, quando i viticultori dettero l’avvio all’opera di valorizzazione del prezioso e antico vitigno.

Nel 1966 la Vernaccia di San Gimignano ottenne, primo vini in Italia, la DOC, Denominazione di Origine Controllata. Nel 1993 è entrata a far parte del gruppo di vini DOCG, quella che comprende i migliori vini italiani.

La Vernaccia viene prodotta solo nel comune di San Gimignano e il disciplinare di produzione è molto preciso. La maggior parte delle bottiglie prodotte è destinata al consumo nazionale, mentre ai mercati esteri  va circa il 40 percento della produzione. Germania e Stati Uniti sono i migliori clienti stranieri.

Il vino ha un colore giallo paglierino con riflessi dorati e il gusto è asciutto e armonico. È particolarmente indicato per accompagnare piatti di pesce, ma risulta eccellente anche abbinato a piatti di carni bianche.

Molti sono i turisti che visitano la cittadina di San Gimignano per ammirarne le caratteristiche ed inconfondibili torri. Durante la visita è pressoché impossibile sottrarsi all’ingresso ad una delle numerose botteghe sparse nelle stradine del centro che offrono in vendita bottiglie delle migliori annate e scoprire così che la Vernaccia non è il solo prodotto di eccellenza di questa terra. Oltre a splendidi oli di oliva dall’intenso profumo e sapore delicato e persistente va ricordato lo zafferano, una spezia che è stato importante nell’economia della zona fino da tempi molto antichi.

Lo zafferano si ricava da una parte del fiore di intenso colore lilla del Crocus, una pianta perenne dalle foglie molto strette. I fiori interi vengono raccolti a mano al mattino presto durante il mese di ottobre. Successivamente si tolgono i tre stimmi contenuti in ogni fiore che vengono essiccati delicatamente a temperature che non superano i 40 gradi. Per ottenere un solo grammo di zafferano occorrono  mediamente 130 fiori e questo fatto ne spiega gli elevati costi. Il profumo e il caratteristico sapore ne fanno una spezia usata per insaporire e conferire un tocco unico a svariati piatti, dai primi a base di riso ai secondi di carne e pesce. Per arrivare a dolci, biscotti e gelati allo zafferano.

Una visita a San Gimignano è in grado di appagare i palati più esigenti facendo apprezzare un eccellente bianco di Toscana e i prodotti di un territorio che ancora mantiene inalterate le tradizioni e i gusti di un tempo.

(foto e immagini da Google.it)




News letta: 1256 volte.
    Federica Felici - newcitizenpress.com - 19/02/2012


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