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IL LAVORO, LA FRETTA CATTIVA CONSIGLIERA O ALTRO.....
Come al solito si cura l'effetto e non la causa, forse perche' e' piu' facile o forse ci sono altri perche' ognuno ci metta il suo.Si parla delle misure anticrisi, di ammortizzatori sociali, di art. 18, per i piu' concreti si parla della proposta di 1.200 euro lordi per i disoccupati. A tutto c'è un perche'.E' una cosa che mi piace, e allora perche' se si deve trovare una mediazione tra le parti sociali cioe' tra datori di lavoro e lavoratori non si pensa da subito a creare un'equilibrio tra la domanda e l'offerta di lavoro piuttosto che rimediare a una controparte perdente, il lavoratore, con una riforma che compensa gli svantaggi con una specie di "elemosina" (1.200 euro).
Dov'è la dignita' del lavoro, la realizzazione della persona umana, il suo prezzo è 1.200 euro?
E' come quando in una gara uno dei contendenti partisse con un handicap e lo si fa comunque gareggiare promettendogli alla fine una piccola ricompensa: non e' umiliante?
In un contesto socio-economico dove le parole recessione, crisi, soprattutto delle aziende creano certamente un clima di paura e alla contrattazione tra le parti sociali certamente ne risente. E' ovvio che in questo contesto la parte piu' debole e' il lavoratore e l'azienda puo' cavalcare l'onda della "paura" del futuro per dettare condizioni a proprio favore.
La festa dove sta'? Sindacati, industriali, governo, tutti d'accordo a trovare una bella soluzione che faccia contenti soprattutto i lavoratori della serie meglio una minestra oggi o la bistecca domani.
La mia opinione sara' sempre la bistecca domani. A mio giudizio il primo problema da risolvere è partire tutti sulla stessa linea con gli stessi diritti. E' questo il compito precipuo del governo, poi si potra' parlare di contrattazione tra le parti sociali e allora sara' giusto introdurre tutti gli accorgimenti del caso, compresa una parola magica che e' la meritocrazia, che fanno parte di una sana e onesta realta' del mondo del lavoro e che deve essere tutelata dal governo.
Trovata una linea di partenza comune si potra' percorrere la strada verso il traguardo che è l'obiettivo che tutti vogliamo, e' la riforma necessaria per generare una giustizia sociale sotto tutti i punti di vista.
Il presupposto pero' è un cruscotto ancora da creare per governare questo importante argomento sociale.
Qui non vale la regola l'importante è partecipare, famoso motto delle olimpiadi, qui c'è in gioco la dignita' del lavoratore.
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Dott. Roberto Belvisi -
newcitizenpress.com - 13/03/2012