C'è un articolo grottesco sul Foglio del 4 aprile che tratta del welfare delle galline. Si avete capito bene, parliamo del benessere dei polli. Cito testualmente:" Dal 3 gennaio 2012 è infatti entrata in vigore la Direttiva 74 del 1999, che manda in pensione la vecchia “batteria”, cioè l’allevamento massificato, per introdurre nuove misure che prevedono che ogni animale abbia uno spazio sufficiente al suo benessere. In particolare, la direttiva prevede che ogni gallina debba godere di almeno 550 centimetri quadrati, “misurati su un piano orizzontale e utilizzabile senza limitazioni”. La mangiatoia dovrà essere “utilizzabile senza limitazioni, di una lunghezza minima di 10 cm moltiplicata per il numero di galline ovaiole nella gabbia; possedere “abbeveratoi o tettarelle o coppette” per placare la sete; le gabbie devono “avere un’altezza minima non inferiore a 40 cm per il 65 per cento della superficie e non inferiore, in ogni punto, a 35 cm”; ed “essere dotate di pavimento che sostenga adeguatamente ciascuna delle unghie anteriori di ciascuna zampa”. Così ė l' Europa che ci meritiamo: mentre la disoccupazione viaggia intorno al 10%, la crisi economica ci attanaglia, siamo tutti ( meno i Tedeschi) strozzati dalle tasse, entra in vigore dopo 12 (dodici ) anni una direttiva sul benessere dei polli negli allevamenti; nell'ottica, naturalmente, di migliorarne la produzione e di salvaguardarne la dignità; ciò naturalmente comporta un adeguamento dei pollai con costi globali per gli allevatori non inferiori a cinque miliardi che, ovviamente, in un momento di crisi economica così pesante non possono o non vogliono spendere, anche alla luce del fatto che non si è ancora sicuri se la produzione possa migliorare in qualità ed in quantità o meno. Si può dire che tempo ne hanno avuto (fin troppo) per adeguarsi: ma non sono certamente da biasimare se hanno aspettato fino all'ultimo, vista la...volatilità delle leggi in Europa; si può dire che anche le galline come tutti gli altri animali debbano essere trattate con maggiore “umanità” (anche se non siamo ancora sicuri che il loro livello di coscienza sia in grado di apprezzare o meno o se sia solamente un nostro problema). E’ curioso osservare come gli Illustri seduti sui loro alti scranni pontifichino in modo fiacco ed insufficiente sull’economia, o forse non sanno semplicemente che pesci pigliare, mentre trovano accordo sul welfare del pollame; i popoli sono sull’orlo dei fallimenti economici e ci preoccupiamo di fatti leggeri leggeri come le piume, appunto. Mah! Fatto sta che mentre le imprese piccole chiudono per debiti, mentre i lavoratori sono buttati fuori dalle aziende, mentre alcune persone in preda allo sconforto si sono suicidate, si apprezza ancora una volta la fermezza, la volontà, la formidabile tempistica della U.E. su questa decisione che cambierà, siamo sicuri, il corso della storia almeno quella scritta e speriamo anche letta, dalle galline alla riscossa, appunto. (foto ed immagini da google)