Tutti coloro che hanno frequentato le scuole dell’obbligo sanno che cos’è il pi greco. E’ il numero indispensabile per calcolare circonferenze, aree del cerchio e volumi sferici. Quel numerino, semplificato in tre e quattordici, ha una storia assai affascinante.
Pi greco viene anche chiamato costante di Archimede, matematico, fisico, astronomo ed inventore, nato a Siracusa circa trecento anni circa prima di Cristo, il quale provò con approssimazione, ad individuare il rapporto che esiste tra la misura della circonferenza e il suo diametro.
Molte popolazioni antiche avevano provato a calcolare quel numero magico che permette di misurare un diametro e calcolarne in modo rapido la misura dell’intero perimetro, ossia la circonferenza. Ci provarono gli egizi, i babilonesi ed i cinesi, ma senza ottenere grandi successi.
Nel mondo antico si sviluppò la geometria perché vi erano necessità oggettive: occorreva trovare il modo di fornire delle misurazioni piuttosto precise dei campi, degli appezzamenti di terreno, che talvolta assumevano forme complesse. I geometri, parola che significa letteralmente misuratori della terra, avevano un ruolo importante, in quanto potevano dirimere le liti riguardo i confini o le superfici delle singole proprietà. Per essere in grado di svolgere al meglio la loro funzione dovevano essere in possesso delle conoscenze necessarie e, se da un lato non era così complicato calcolare la superficie di un appezzamento di forma quadrata o rettangolare, le cose potevano complicarsi nel caso di proprietà a forma di triangolo o di trapezio più o meno regolari.
In geometria pi greco altro non è che il rapporto tra la misura della circonferenza, ossia il perimetro del cerchio, ed il suo diametro. La precisione con la quale si riesce a calcolare questo rapporto è determinante per ottenere risultati precisi nelle misure. Nell’antica Cina il rapporto calcolato in modo approssimato dava tre, un risultato forse accettabile per il tipo di misure che all’epoca venivano fatte.
Solo nel diciassettesimo secolo si scoprì che pi greco è un numero irrazionale. La definizione spaventa tutti coloro che con la matematica non hanno gran dimestichezza, ma questo significa niente altro che il numero in questione non si può esprimere sotto forma di frazione. Questa scoperta ha consentito di fare calcoli sempre più precisi rispetto al tre e quattordici che ci hanno insegnato a scuola e ad oggi si conoscono oltre mille e duecento miliardi di cifre.
È stato addirittura istituito un pi greco day che è il giorno 14 marzo perché nella lingua anglosassone il numero del giorno segue quello del mese, contrariamente a quanto avviane nella nostra lingua. Il giorno in questione si scrive 14/3 da noi, e non 3/14 come fanno gli anglosassoni. Esiste anche un’altra data nella quale avvengono celebrazioni per il pi greco ed è il giorno 22 luglio. Questa è stata scelta perché il numero 22 diviso 7 che è l’equivalente numerico del mese di luglio, fornisce una buona approssimazione del pi greco. In questa data in numerose facoltà dei matematica del mondo si festeggia il pi greco e ci si confronta scientificamente sui vari aspetti ed implicazioni che l’approfondimento della sua conoscenza comporta.
Nonostante i grandi passi in avanti che sono stati compiuti rimane inalterato il fascino di questo numero misterioso e molta strada resta da fare per svelarne aspetti che ancor oggi restano nascosti come un segreto ben custodito.
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