Alla kermesse sul giornalismo il conduttore di "Servizio pubblico" conferma la sua candidatura a Dg (con Freccero presidente) e disegna la sua idea di tv. Fazio e Saviano in prima serata su Raiuno e in seconda battuta la politica affidata a Floris, senza poltrone bianche e campanelli. Celentano che la smette con le prediche e fa il talent-scout e nuove fiction su Falcone e Borsellino. E' la Rai di Santoro e Freccero nel giorno della loro candidatura ufficiale alla direzione generale e alla presidenza della tv di Stato. La richiesta, con tanto di curricula, viene spedita a Mario Monti a pochi giorni dal pronunciamento della Commissione di Vigilanza sui futuri vertici Rai. Un acuto lanciato nell'ultimo giorno del Festival del Giornalismo di Perugia, anticipato da una conferenza stampa davanti a una platea molto più giovane dei due aspiranti dirigenti. Santoro gioca con le battute, a dispetto delle sue origini televisive infila titoli e sommari come nelle giostre medioevali, sogna Bruno Vespa che si sperimenta in un programma innovativo su Raitre ("quello che ha sempre detto di volere"), sostiene che Raiuno è come Villa Serena, prigioniera di se stessa, ma prova a entrare anche nella struttura produttiva e non solo autoriale della Rai, un colosso dai piedi di sabbia, forse il più macroscopico centro di spreco di risorse umane ed economiche del Paese. "La Rai deve avere una struttura orizzontale, non più verticistica. Tutti debbono essere messi nelle condizioni di lavorare e avere un obiettivo ragionevole da conseguire e solo alla luce dei risultati, attraverso una lettura intelligente dei dati auditel, operare dei tagli". Tagli, una parola scomoda nelle fauci di Santoro, e tuttavia pronunciata. Presa per buona la candidatura, il punto debole del duo nato in casa Rai ai tempi del "Raggio Verde", potrebbe essere proprio questo. Considerati i tempi e la nuova sensibilità del pubblico, insofferente agli sperperi, davvero i due riuscirebbero a tagliare le infinità di sprechi presenti in Rai? E questo quanto costerebbe in termini di popolarità?