Il dirigente capo della Ragioneria del Comune di Venezia è perentorio e il suo tono descrive esattamente la drammaticità della situazione: stop a tutte le nuove spese. Se si tratta di preventivi già approvati bene, altrimenti si pregano tutti gli assessorati di rinviare a data da destinarsi ogni nuova iniziativa. Soldi non ce ne sono più. I conti sono presto fatti: il Casinò è in crisi profonda quindi viene a mancare la rendita più sostanziosa su cui ha potuto contare il Comune negli anni precedenti, grazie alla tassa di soggiorno sono arrivati alle casse comunali poco più di due milioni e mezzo di euro, cioè a dire molto meno di quanto si sperava a Cà Farsetti che stimava un gettito di venti milioni l'anno. Il Comune, inoltre, non sa ancora su quanto e con che tempi potrà contare nella nuova tassa IMU. Da qui l'ordine dell'assessorato al Bilancio: congelare tutte le spese non già esplicitamente approvate altrimenti sarà a rischio il pagamento degli stipendi, problema che forse si presenterà comunque con le retribuzioni di maggio.