La vita è sempre più frenetica. E spesso, tra i mille impegni quotidiani a cui non sappiamo o possiamo rinunciare, ciò che viene sacrificato è il nostro sonno. Dormire da un minimo di 7 ore a un massimo di 8 ore e 45 minuti, l’ideale per il ritmo dell’orologio biologico umano, è ormai un miraggio. Con tutte le conseguenze negative sul sistema cardiovascolare, la tendenza ad ingrassare, l’umore e la capacità di concentrazione. Sarà anche per questo che molti cercano di recuperare nel corso della giornata. Anche sul posto di lavoro. Addirittura un quinto degli impiegati britannici ha ammesso di essersi addormentato sulla propria scrivania. Un terzo, invece, si ‘accontenta’ di un rapido pisolino in orario d’ufficio. E’ il risultato di una ricerca, condotta Lucozade Revive (produttore di un energy drink), su oltre 2mila intervistati nel Regno Unito. Il giorno in cui ci si assopisce più facilmente al lavoro? Il mercoledì. Quindi, se dovesse accadervi oggi, pensate di essere parte di un gruppo numeroso. “Con un bambino piccolo posso essere molto stanco dopo pranzo, soprattutto a metà settimana – afferma un padre 28enne, tra gli intervistati dal sondaggio britannico”. Secondo i dati della ricerca il tempo del sonnellino è compreso tra i dieci minuti e l’ora. La maggior parte dei lavoratori stanchi riposa 47 minuti. A sorpresa sono in maggioranza le donne che si addormentano sul posto di lavoro. Ben il 70 per cento del campione ammette che sperimenta un crollo pomeridiano almeno una volta a settimana. Contro il 58 per cento degli uomini. I più colpiti dalla pausa imprevista, oltre il 90 per cento, sono gli impiegati nel settore finanziario e contabile. Nel complesso, comunque, il tempo lavorativo ‘perso’ a sonnecchiare costerebbe 24 giorni improduttivi all’anno per ogni lavoratore inglese. Una cifra non da poco, pari a un decimo della retribuzione annua dell’impiegato medio. Il problema, quindi, è piuttosto serio. E ha un costo non trascurabile per le aziende. Il pisolino al lavoro, comunque, non è sempre un problema. Secondo una recente sentenza della Cassazione, infatti, se non si riscontra “una condotta colposa o comunque manchevole del lavoratore”, non può esserci licenziamento per “giusta causa”. Insomma, per dormire sul lavoro può esserci anche un momento giusto.