Scorrono gli anni e lo sguardo dell’uomo ritorna sempre più alla terra, riconosce il valore della sua terrena umanità. Rinasce, l’uomo del XV sec. e torna ad abbeverarsi alle radici classiche nell’arte, nella letteratura, nell’architettura dove riprende le forme geometriche elementari per le piante degli edifici. Non più soltanto chiese e cattedrali, ma palazzi e ville – le avete presenti le ville del Palladio in Veneto?- razionali, proporzionate, armoniche nei loro elementi. Ritorna l’arco a tutto sesto, si privilegia l’impiego di volte a vela, ritornano colonne e capitelli che nel medioevo erano stati sostituiti da pilastri e decorazioni in mattoni. Le chiese si caratterizzano per la pianta centrale. Ecco lo stile rinascimentale cheVai a: navigazione, ricerca si sviluppò agli inizi del 400 a Firenze. L'architetto che per primo sostenne il ritorno al linguaggio classico dell'architettura fu Brunelleschi. I palazzi e le case della ricca borghesia mercantile e della nobiltà terriera dovevano parlare di agiatezza, ma anche di arte e di eleganza e allora ecco il bugnato a rivestire le pareti ed ecco i semipilastri. In genere palazzi e case si affacciavano su un cortile o l’abbracciavano; si vezzeggiavano di piccole aperture al piano terreno mentre finestre regolari, di dimensioni più ampie, si aprivano nei piani superiori… Quante altre cose sarebbe bello richiamare. Ma fermiamoci qui. Per ora.