Sabato 21 giugno 2014 alle ore 9:00, a bordo dell'elicottero dell'Aviazione Militare, arriva in Calabria Papa Francesco per il suo quarto viaggio pastorale, dopo quelli a Lampedusa, Cagliari e Assisi. Ad accoglierlo, sotto un sole caldissimo, 250 mila fedeli arrivati da tutta la Calabria. La prima sosta è avvenuta nel carcere di Castrovillari (Cs) affinché il pontefice potesse salutare i duecento detenuti. Ha poi incontrato i familiari di Cocò Campolongo, il piccolo bimbo di tre anni bruciato insieme al nonno e alla sua compagna nel mese di gennaio scorso dalle cosche della 'ndrangheta. «Non deve succedere mai più che un bambino debba sopportare queste sofferenze», ha affermato Francesco. Segue la tappa di Cassano allo Ionio (Cs): qui Papa Bergoglio visita gli ammalati dell'Hospice "San Giuseppe Moscati", conforta le famiglie e ricorda ai sacerdoti la gioia di essere preti. Infine, giunto nella Piana di Sibari a bordo della papamobile, il Vescovo di Roma celebra la Messa insieme a 207 sacerdoti e incontra i fedeli della diocesi. «Gli uomini della 'ndrangheta sono scomunicati. La 'ndrangheta è adorazione del male e disprezzo del bene comune. Questo male va combattuto, va allontanato. La vostra bella terra conosce i segni di questo peccato. Bisogna dirgli di no», ha continuato il Papa. Si rivolge anche ai giovani calabresi: «Non lasciatevi rubare la speranza. Opponetevi al male, alle ingiustizie, alla violenza con la forza del bene, del vero e del bello». Il Santo Padre conferma la sua presenza nel segno della fede e della carità, incoraggia i pastori e i fedeli della Chiesa in Calabria ed estende il suo pensiero anche alle autorità civili le quali, con l'impegno politico e amministrativo, si occupano del bene comune. Una giornata storica per la Calabria.