Stiamo vivendo in un'epoca affascinante e terribile. Affascinante perché mai come adesso il futuro del Pianeta Terra è soprattutto nelle nostre mani; ciò che avrà luogo domani dipenderà in buona parte da ciò che la comunità umana farà o non farà oggi. Temibile perché la nostra generazione è la prima, da quando la specie umana è comparsa sulla Terra, ad avere il potere di distruggere in poco tempo tutto quello che ci proviene dal passato, compromettendo irrimediabilmente quello che potrebbe esistere nel futuro del nostro pianeta. L’uomo ha interagito con il mondo naturale sin da quando apparve sulla faccia della Terra. Con il passare del tempo e con l'evolversi delle proprie capacità culturali ha incredibilmente ampliato le proprie capacità di modificazione degli ambienti naturali. Ma è soltanto da pochissimo tempo, se lo rapportiamo al periodo per il quale si suppone sia apparsa sulla Terra, che la specie umana sta intervenendo rapidamente e profondamente sui cicli dell'intera biosfera, quella fascia costituita da acqua, aria e suolo ove è possibile l'esistenza ed il mantenimento della vita. L'osservazione di quanto avviene in natura ci indica che ogni essere vivente sopravvive finché risulta in grado di interagire adeguatamente con il proprio ambiente. La nostra specie non solo ha perfezionato le sue capacità di adattamento ai diversi ambienti naturali presenti sulla Terra, ma ha modificato gli ambienti stessi in proporzioni superiori a quelle dovute all'intervento di qualsiasi altra specie vivente ed in tempi brevissimi. Oggi non esiste alcun luogo della biosfera dove l'intervento umano non sia giunto in qualche modo, direttamente o indirettamente. Gli autentici sconvolgimenti che abbiamo prodotto e produciamo continuamente non possono che ritorcersi sulle nostre stesse capacità di sopravvivenza in quanto conducono ad una complessiva diminuzione della possibilità del pianeta di far fronte ai nostri bisogni.