Domenica 23 novembre 2014 i cittadini calabresi ed emiliani sono stati chiamati alle urne per rinnovare il Consiglio della propria Regione, anticipatamente rispetto alla scadenza prevista dei mandati a causa dello scioglimento delle rispettive giunte. Sud e nord d'Italia, due regioni diverse e lontane l'una dall'altra ma segnate da un comune destino: vince il centrosinistra con il Partito Democratico e vince in particolar modo il non voto. In Calabria trionfa Mario Oliverio che supera il 61%, Stefano Bonaccini in Emilia raggiunge il 49%. Esagerato, però, parlare di trionfi. Infatti in entrambe le regioni il dato piĂą clamoroso e al contempo preoccupante risulta essere l'astensionismo. In Calabria l'affluenza alle urne si ferma al 44%, in Emilia al 37%. Ciò che emerge da questa tornata elettorale è la disaffezione piĂą totale dei cittadini nei confronti della politica, la sfiducia negli organi che dovrebbero rappresentare il popolo, un malessere generale che cresce a dismisura col passare del tempo. «Male l'affluenza, bene il risultato», scrive su twitter il Premier Matteo Renzi. A replicare, sempre via twitter, ci pensa Matteo Salvini, leader del Carroccio: «La Lega vola, la nostra comunitĂ cresce ovunque». Continua a perdere consensi il M5S: 4,94% in Calabria, 13,3% in Emilia Romagna. Delude anche FI con il 12% in Calabria e il 10% in Emilia. Sorprende, invece, il successo di Lega Nord in Emilia, che arriva al 19,42%. In Calabria il neo governatore Oliverio sostituisce Giuseppe Scopelliti, in Emilia Romagna Bonaccini prende il posto di Vasco Errani. Â