Alla quarta votazione, con 665 voti è stato eletto Sergio Mattarella, Presidente della Repubblica. Una maggioranza al di là di ogni aspettativa. Giudice Costituzionale, definito “con la schiena dritta”, la sua prima dichiarazione è per gli italiani: “Il mio pensiero alle difficoltà e alle speranze degli italiani”. E tante sono le speranze che gli italiani ripongono in questo Presidente. “Sergio Mattarella farà le stesse cose che il Papa sta facendo nella chiesa. È una frase impegnativa, anche paradossale, ma contiene una verità. Non butterà all’aria le regole, le farà rispettare. Non è banale, non tutti i presidenti della Repubblica sono riusciti a far rispettare le regole, qualche volta sono stati al servizio di chi governava”. E’ questa la profezia di Eugenio Scalfari, fondatore di “Repubblica”. Mattarella piace ed è stimato da tutti. Classe 1941, palermitano, appartenente a quella categoria di siciliani sobri e rigorosi che hanno conosciuto il dolore e proprio perché riluttanti a ricercare il potere come fine sono, spesso, stati scelti in ruoli di potere per qualità orali. Non si può non ricordare la morte del fratello Piersanti, nel 1980, quando, presidente della Regione Sicilia e promotore di un processo riformatore critico verso il sistema dei finanziamenti pubblici poco gradito ai boss, venne ucciso sotto gli occhi del fratello. Piero Grasso, magistrato di Palermo e futuro presidente del Senato dirà che stava provando a realizzare un nuovo progetto politico-amministrativo, un’autentica rivoluzione che turbava il sistema degli appalti pubblici con gesti clamorosi, mai attuati nell’isola. Dalla tragedia di Piersanti nasce la scelta di Sergio, allora professore di diritto parlamentare all’università di Palermo, di iniziare il suo percorso politico nella Dc, non per vendetta ma idealmente per proseguire l’opera del fratello, non necessariamente in Sicilia, ma nella politica italiana. Nel 1983 entra in Palermento. Mattarella non è in senso stretto un politico attratto dagli spazi mediatici, ma è più uomo di governo, delle Istituzioni. Sarà il Presidente che perseguirà il bene comune degli italiani e Renzi ha ragione quando dice che “non sarà un supporter”.