Difendere la famiglia tradizionale e tutelare l'unione tra uomo e donna: questo il fulcro della manifestazione tenuta a Roma in piazza San Giovanni il 20 giugno. Il Family day si muove contro il decreto di legge Cirinnà, a favore dei matrimoni gay, secondo cui "Due persone dello stesso sesso costituiscono un’unione civile quando dichiarano di voler fondare tale unione di fronte all'ufficiale di stato civile". Per gli organizzatori sono un milione i presenti in piazza ma i dati diffusi dal Viminale parlano di 400mila persone. Numerosi gli striscioni e i cartelli mostrati dai manifestati, con scritte davvero forti che vanno da "famiglie a Roma per dire no al gender nella scuola e sì alla famiglia naturale" a "uomo e donna siamo nati, lo dicono tutti gli scienziati" all'immagine della Madonna con in braccio il Bambino apparsa sul palco, e molti altri slogan. Nel corso della manifestazione sono state fatte ascoltare le parole di Papa Francesco pronunciate durante il discorso del 14 giugno e rivolte ai genitori: «Ricatechizzate le vostre famiglie. Abbiamo bisogno di una vera rinascita morale e spirituale». Il Family day trova il sostegno e la solidarietà di alcuni esponenti di Forza Italia, di Area Popolare, di Ncd. Commenti arrivano anche dai social: Alfano ribadisce la sua contrarietà alle unioni omosessuali, Salvini abbraccia le mamme e i papà. Il segretario generale della Cei, monsignor Nunzio Galatino, condivide i contenuti dell'iniziativa ma non le modalità. Dal Vaticano il presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia, monsignor Vincenzo Paglia, invia il suo messaggio di benedizione. Al Family day partecipa anche l'Imam di Centocelle Ben Mohamed con un messaggio chiaro e diretto: «La comunità islamica è contro questo progetto pericoloso per l'esistenza dell'umanità che vuole inquinare i cervelli dei nostri figli». Non tardano ad arrivare dal mondo gay le posizioni contro l'evento: Gaynet lo definisce "festival dell'omofobia", Gay Center protesta via twitter con l'hashtag #FamilyGay, Equality Italia parla di bugie che attirano in piazza le famiglie. Interviene anche Sel con la campagna #chiconoscenonhapaura. Per Ivan Scalfarotto, sottosegretario alle Riforme del governo, si tratta di una manifestazione inaccettabile. Intanto a Milano il 27 giugno si sfila per il Gay Pride. E la battaglia continua.