“Essendo necessaria alla sicurezza di uno Stato libero una milizia regolamentata, il diritto dei cittadini di detenere e portare armi non potrà essere infranto”, è il secondo emendamento della Costituzione americana, molto discusso, che riaccende il dibattito dopo ogni strage in America. Le tesi sostenute sono essenzialmente due: la prima sostiene la criminalità e le stragi siano legate alle norme troppo permissive sulla detenzione di armi; la seconda sostiene, al contrario, che con più armi, detenute legalmente, lo Stato è più sicuro. Se è vero che oltre duecento anni fa (il secondo emendamento è nato nel 1791), quando gli inglesi dell’Impero britannico e gli spagnoli si insediavano nei vasti territori americani, la detenzione di armi da parte delle milizie cittadine era l’unico mezzo per difendere i propri territori, le proprie case e le proprie famiglie, oggi, le lobby delle armi strumentalizzano il secondo emendamento e sfruttano la leva culturale della inviolabilità della proprietà privata per assicurasi un mercato sempre più ampio. E’ vero che le lobby delle armi finanziano tutte le campagne elettorali americane e difficilmente un candidato porterà tra gli argomenti della propaganda la limitazione della detenzione di armi ma, è anche vero, che i cittadini non accetterebbero tale divieto. Nonostante le stragi, ormai, ricorrenti, in 43 Stati è permesso l’acquisto senza licenza e addirittura in Arizona, l’uso di armi a minori – purché non siano anche proprietari. La detenzione delle armi in una sentenza della Suprema Corte, nel 2008, è stato definito uno dei “diritti fondamentali” dell’uomo. In realtà, secondo alcuni studi, il fenomeno della detenzione delle armi tra i civili è diminuito nel tempo a partire dagli anni sessanta. Si è passati dalla metà delle famiglie americane con armi nel 1973 a 1/3 delle famiglie nel 2010. (fonte:The new yorker), ma ciò non ha indebolito minimamente il potere delle lobby delle armi. Le leggi approvate permettono così in Florida di esonerare da ogni procedimento giudiziario i cittadini che utilizzano armi per legittima difesa. Anche se Obama è riuscito a diminuire in questi anni la spesa militare non ha diminuito il business legato alle armi che ha portato, nel solo 2013, alla morte di ben 11 mila americani. In Italia sulla detenzione di armi sono in vigore norme molto restrittive ma questo non deve rallegrarci più di tanto in quanto il nostro Paese esporta il 90% delle armi facendone il primo produttore di armi in Europa per uso civile e sportivo.