La posta è stata il più importante se non l'unico mezzo di comunicazione disponibile per oltre un millennio. E’ stata protagonista di primo piano della Storia, raccontando eventi politici ricchi di grandi personaggi e descrivendo mutamenti sociali, culturali ed economici. Una storia che si può leggere non solo dai testi delle corrispondenze dell'epoca ma anche dalla modalità di redazione, dai servizi postali e dai loro tariffari, dai bolli e dalla normativa postale, dalle carte-valori postali e dalle loro illustrazioni, dalle limitazioni imposte in particolari momenti di tensione e di guerra e persino dall’utilizzo che lo stato fece della posta per incidere sulle abitudini, sul lessico, sulla stessa vita civile. La storia postale, quindi, si può leggere su un duplice piano: quello culturale, della ricerca storica o di supporto ad altre discipline, e quello collezionistico, del piacere di raccogliere documenti e testimonianze di un periodo o su un certo argomento. Sono due piani che anziché essere in contrasto fra loro, si compensano e si alimentano reciprocamente. Storicamente, infatti, se volessimo dare una data precisa alla comparsa dei francobolli potremmo probabilmente indicare quella dell’introduzione della Riforma Postale e vale a dire il 1° maggio 1840 in Inghilterra. Ma in Italia, non ancora unita, il francobollo fu adottato da quasi tutti gli stati che allora affollavano la penisola tra il 1850 e il 1852, mentre nel Regno delle due Sicilie le novità postali arrivarono solo nel 1858 soprattutto a causa della reticenza borbonica verso ogni innovazione. A metà Ottocento alla posta si affiancò come mezzo di comunicazione il telegrafo elettrico inventato, nel 1837, da Morse con i suoi segnali brevi e lunghi e l’apposito codice. I costi di utilizzo del telegrafo, però, erano molto elevati e pertanto il pubblico vi ricorreva solo in casi estremi, quindi, la posta rimase il mezzo più usato. Il 1874 vide la realizzazione della prima unione europea con la creazione dell’Unione Generale delle Poste di cui erano membri oltre ai paesi europei anche la Turchia e persino la Russia. I Paesi firmatari dell’accordo formarono dal 1° luglio 1875 “un solo territorio” per il traffico postale e dei vaglia. L’Unione Generale delle Poste fu un’idea così apprezzata e innovativa, che il numero dei Paesi che chiesero di aderire al trattato fu tale che già nel 1878 si decise di adottare una nuova e più calzante definizione: Unione Postale Universale. Dal 1869 in poi il panorama postale attraverso l’evoluzione tecnologica si arricchì di nuovi servizi postali: dalla cartolina postale e la versione con risposta pagata, al vaglia, fino ai nostri giorni all’e-mail, alla PEC e all’odiatissimo (per i collezionisti) francobollo adesivo. E con la diversa modalità comunicativa lunga tutto un secolo è cambiato anche l’uomo.