Si resta senza fiato, a riflettere e leggere le notizie riportare dai quotidiani sulla sorte dei bambini del mondo. Partiamo dall’Isis che ha deciso di ricorrere sempre più spesso all’utilizzo dei bambini come veicoli per diffondere il terrore nei paesi che combattono contro il terrorismo. Il quotidiano panarabo "Asharq al-Awsat", ha riportato la notizia secondo la quale i jihadisti dell'Isis, vista la carenza di combattenti stranieri, hanno iniziato ad utilizzare i bambini costringendoli ad indossare le cinture imbottite di esplosivo. Secondo il giornale, in base a fonti della sicurezza curde, sarebbero circa 1.650 i bambini di età compresa tra 6 e 17 anni addestrati nelle basi dello Stato islamico. I bambini non possono frequentare la scuola e sono obbligati a frequentare i corsi dell’Isis dove viene fatto loro il lavaggio del cervello. Nel sistema pedagogico i bambini vengono manipolati anche attraverso il racconto di favole da parte delle mamme che inneggiano al combattimento, alla lotta e alle arti marziali. Nei campi di addestramento imparano l’uso delle armi e a diventare kamikaze. L’ultimo attacco è avvenuto il 20 agosto in Turchia attraverso un attentatore suicida che aveva tra i 12 e i 14 anni. La bomba è esplosa durante la “laylat al henna”, che è un pezzo della cerimonia nuziale a cui partecipano soprattutto donne e bambini. Secondo Erdoğan l’attacco compiuto dallo Stato Islamico (o Isis) ha ucciso 54 persone di cui 29 avevano meno di 18 anni e 22 ne avevano meno di 14. Bambini che uccido altri bambini. Vittime da un lato e dall’altro. Dall’altra parte del mondo, il Comitato ONU per i diritti dell’infanzia ha accusato la polizia brasiliana di uccidere bambini e adolescenti per "ripulire" le metropoli, e soprattutto Rio de Janeiro, in vista dei Giochi del 2016. Per l'Onu, le forze dell'ordine sono state responsabili dell'"elevato numero di esecuzioni sommarie di bambini" che vivono nelle ‘favelas’.