Da buon Sardo e da Comandante di navi sono rimasto affascinato dalla lettura di due opere che, ritengo molto importanti e serie: “Le Colonne d’Ercole” di Sergio Frau e “Shardana i popoli del mare” di Leonardo Melis. Man mano che andavo avanti nella lettura, saliva il mio interesse nell’approfondire la parte che conosco forse meglio di tutte, le navi. Il sapere che possa esistere un nesso tra le due tecnologie, tanto da far pensare ad un'unica civiltà comune, mi ha portato a curiosare sul fatto che le navicelle di bronzo, risalenti al periodo nuragico, fossero oppure no dei veri e propri modelli in scala di navi esistenti e in grado di navigare. Voglio capire tramite le mie conoscenze marinaresche se, questi popoli avessero già cognizioni tali da progettare sia navi da carico sia da guerra di un livello quasi pari a quello degli ultimi velieri. Se così fosse bisognerebbe dare atto ai nostri antenati che, oltre ad essere un popolo dedito alla pastorizia e all’agricoltura, erano degli eccellenti navigatori. Una cosa che fa pensare a quanto detto prima è che non sia possibile riprodurre una nave, anche se in modellino, senza averne visto una prima.