Esce il saggio dell'autore Alfonso Mignone Avvocato Navigazionista La prima riforma dei porti? Un Piano Strategico della Logistica? Zone Economiche Speciali? E' quanto emerge da un' approfondito studio intorno ad un provvedimento di Federico II di Svevia del 1239 emanato dalla Cancelleria Imperiale con il quale 11 porti del Regno di Sicilia non solo vengono posti sotto la gestione della Corona attraverso un apparato di funzionari ad essi preposti (custodes portuum e notarii) ma vengono messi in rete e "specializzati" nell'export di prodotti agricoli e di allevamento delle masserie ad essi collegate con un avanzato sistema viario verso i mercati levantini e del Nord Africa con navi armate prevalentemente da mercanti genovesi, pisani e veneziani che, grazie alla politica di vantaggi fiscali che aveva concesso Federico, individuarono nel Meridione un fiorente mercato ed uno Stato ben disposto a coniugare economia curtense ed economia del mare. Di tutto ciò ci racconta l'avvocato marittimista salernitano Alfonso Mignone nel suo nuovo saggio intitolato "La riforma portuale di Federico II" edito da La Nuova Mezzina di Molfetta e che l'Autore sta promuovendo tra le città sedi di Autorità di Sistema Portuale con il " Tour dei porti federiciani". Il volume è arricchito dalle prefazioni dei neopresidenti delle AdSP meridionali e, in appendice, dal testo dell' ordinatio novorum portuum" del 5 ottobre 1239. Il lettore sarà proiettato nel mondo portuale del medioevo ma v'è spazio anche per una chiave di lettura " moderna" della politica marittima federiciana che fa dello "Stupor Mundi" il precursore di una visione logistica del Sud Italia nei suoi rapporti commerciali col Mediterraneo. Un Saggio di piacevole lettura e di grande interesse per gli appassionati della materia e anche per i profani, non possiamo far altro che augurarvi una buona lettura