Secondo Jean Piaget, uno dei più grandi studiosi di psicologia dell’età evolutiva, “il gioco è il lavoro dell’infanzia”. Giocare è un’esperienza tipica nella vita del bambino e avviene in maniera spontanea, rivestendo un ruolo importantissimo per lo sviluppo psicofisico di esso. In particolar modo, l’acquisizione del gioco senso-motorio è una tappa che compare verso la fine del primo anno di vita, ovvero quando il bambino comincia ad avere consapevolezza del proprio corpo e delle proprie azioni. Rappresenta un’importante fase evolutiva dello sviluppo poiché contribuisce alla definizione di un Sé corporeo e psichico competente. Attraverso il gioco, sperimenterà nuove posture e posizioni, saltelli, gattonamenti e, infine, imparerà a camminare. Alcuni esempi di gioco senso-motorio nel primo anno di vita sono: il disequilibrio provocato da simulazioni di cadute, sollevamenti, trascinamenti, l’apparire/scomparire (gioco del “cucù”), schiacciare, riempire, vuotare, chiudere e aprire ecc. E’ fondamentale spronare i bambini a praticare attività fisica fin dai primi mesi in modo tale da promuovere abitudini di vita sane, prevenendo l’obesità infantile e le malattie ad essa correlate, come diabete, ipertensione, infarto.