Gli esperti e i pediatri consigliano la pratica di uno sport a partire dai 3 anni di età. Ma perché è così importante l’attività fisica? E’ ormai risaputo che lo sport, oltre ad essere una pratica sociale, ha dei risvolti positivi sulla salute e sulla crescita dal punto di vista fisica e strutturale. In particolar modo nei bambini serve a sviluppare armonicamente l’apparato osseo e scheletrico, regolarizza il metabolismo, la circolazione e la pressione sanguigna. Poi, in base all’attività scelta, si potranno sviluppare altre capacità come la forza e la resistenza (calcio e nuoto) oppure la coordinazione e la precisione (ginnastica artistica e atletica). Però, non sono da sottovalutare anche i numerosi vantaggi dal punto di vista psicologico e comportamentale. Infatti lo sport può essere ritenuto a tutti gli effetti anche una “palestra per la mente”. Diversi studi hanno dimostrato come l’attività fisica sia fondamentale per il corretto funzionamento cognitivo e neurale del bambino. Secondo una ricerca svolta presso l’Università del Nord del Texas, i bambini che praticano sport hanno punteggi più alti nei test di letteratura e matematica. Secondo Hillman, professore della Northeastern University, i bambini che si muovono per almeno 70 minuti al giorno, hanno migliori abilità cognitive di chi non lo fa. In che modo sono lo sport influenzerebbe la cognizione? Hilman risponde così:”…in risposta all’esercizio cardiovascolare, c’è un aumento del flusso sanguigno. Il sangue trasporta ossigeno, che nutre il tessuto cerebrale.” Lo sport costituisce per il bambino una vera e propria valvola di sfogo che regola l’emotività e gestisce le energie negative in eccesso. Ma non ha solo questo ruolo. Il bambino imparerà dei valori fondamentali che lo accompagneranno per tutta la vita, quali: spirito di squadra, collaborazione, giocosità, rispetto per le regole e tanti altri ancora. Sperimenterà la sconfitta, ma allo stesso tempo non si arrenderà davanti alle sfide. L’attività fisica gli permetterà di ottenere dei successi personali, ma anche di interagire con i suoi coetanei e gli allenatori. E’ necessario che i genitori aiutino il figlio a trovare lo sport più adatto a lui e che lo spronino a provare ruoli diversi, fortificando la conoscenza di sé e degli altri. Non devono assolutamente pretendere che il bambino diventi un atleta, sovraccaricandolo di ansie e togliendogli il piacere di seguire questa passione.