Devo fare un preambolo, una premessa prima di portare le personali osservazioni in merito a questo cambiamento di paradigma formativo in Italia per una disciplina come la Psicologia.
Negli anni abbiamo visto importanti mutamenti nel nostro sistema formativo scolastico e universitario. Ad essere precisi in Italia nel mondo accademico è iniziata circa negli anni 2000 ad opera delle prime Università telematiche che favorivano un processo formativo totalmente a distanza.
I primi pionieri di questa possibilità di formazione sono stati gli Stati Uniti che con i programmi non Traditional non Residential study permettevano agli adulti, agli sportivi ed ai detenuti di adeguarsi ad un mercato del lavoro e ad un loro sviluppo delle risorse educative, sociali, scientifiche, culturali e personali.
Un progetto ambizioso stupendo che nel tempo si è diffuso nel resto del mondo e del quale ne pongo gratitudine poichè la formazione e la cultura può rendere la persona libera, più cosciente del mondo in cui si trova e favorevole nello sviluppo delle aspirazioni e della qualità di vita, sviluppando socialità ed interazioni multiculturali altrimenti più difficoltose con mezzi tradizionali.
Un pò di Storia: stadio embrionale o gestazionale.
Circa attorno all'anno 1995 parlare in Italia di formazione a distanza significava oggettivare il termine come una "laurea per corrispondenza"simile alla conosciuta "Scuola Radio Elettra" che inviava opuscoli per sostenere l'abilitazione come Elettricista. Laurea per corrispondenza era termine degradante che sanciva la lontananza da una visione del mondo accademico rispetto alla formazione classica espressa negli istituti e facoltà tradizionali con frequenza frontale. Chi voleva laurearsi aveva l'obbligo di frequentare la sede universitaria con qualche eccezione.
Tra le più famose abbiamo, che io ricordi, l'Università degli Studi di Psicologia di Padova già Facoltà e l'Università degli Studi di Firenze che l'associava alla Facoltà di Scienze dell'educazione e della formazione che permettevano agli studenti di studiare a casa e poi dare gli esami in sede per coloro che non potevano frequentare per distanza; in quegli anni non vi erano molte Università che avessero corsi di Psicologia.
Qualche materia era obbligatoria la frequenza come Biologia o Fondamenti anatomo - fisiologici dell'attività psichica e Statistica ritenuti esami sbarramento; molti per la difficoltà formativa decidevano di smettere e cambiare facoltà.
Stato intermedio dello Sviluppo.
Lo sviluppo successivo, come dicevo, a partire dagli anni 2000 ha visto un prolificare di Università telematiche fino a coprire un numero considerevole di iscritti quasi al pari delle Università a frequenza tradizionali.
Naturalmente nessuna Università telematica in Italia ERA ED È attualmente autorizzata a formare e rilasciare lauree sanitarie in Farmacia, Odontoiatria, Biologia, Medicina e Chirurgia e Veterinaria e nemmeno le Lauree tecniche professionali o di prevenzione e riabilitazione come Infermieristica, Fisioterapia, Ostetricia o altre classi sempre sanitarie.
La Psicologia invece si, con gli indirizzi clinici, del lavoro e dello sviluppo evolutivo aree deputate all'ambito sanitario psicologica e psicopatologico.
Questo argomento è condizionale in quanto sarebbe interessante e necessario un approfondimento di merito che tuttavia, per forma e scopo di questo editoriale, non verrà effettuato.
Stato attuale.
Devo dire che stranamente la Psicologia disciplina oggi sanitaria, basata su Scienze psicologiche e inserita nei piani della Salute mentale Regionali, nazionali, nei centri di Ricerca scientifica e nei piani di prevenzione alla Salute nazionale, in ultima istanza l'esperienza pandemica ed il Supporto degli Psicologi in ambito di Assistenza gratuita telefonica o in Video chiamata promossa dal Ministero della Salute è stata l'unica ad avere autorizzazione dal MIUR alla formazione telematica da parte della totalità delle Università completamente a distanza.
La formazione attuale per diventare Psicologo.
Attualmente la Laurea in Psicologia è strutturata in una Laurea triennale 180 CFU in Scienze psicologiche e una laurea Magistrale 120 CFU. Ossia 300 crediti formativi. Cinque anni.
La struttura è aderente alle linee della Convenzione di Lisbona e al Processo di Bologna per cui in tutto il mondo nessun studente ha l'autorizzazione ad avere il titolo di Dottore con una laurea di 1° ciclo 180 crediti formativi, ma in Italia si,il nostro paese lo permette.
Per essere più precisi all'estero hanno un Bachelor che sarebbe una nostra laurea triennale, non utilizzano ne hanno accesso all'uso del titolo di Dottore. Si ha in ambito sanitario dopo Cinque anni o con il Dottorato di Ricerca. In seconda istanza la Laurea magistrale in Psicologia è ancora titolo di accesso al Tirocinio professionalizzante di 1000 ore per accedere ad un esame di Stato per l'abilitazione della Professione.
Quindi, per diventare Psicologo, occorre aver conseguito una laurea triennale più una Laurea biennale titolo ultimo per accedere al tirocinio professionalizzante. Cinque anni si Studio delle materie psicologiche e 1000 ore di tirocinio; passato l'esame di Stato se vogliono professare chiedono l'Iscrizione presso l'Ordine degli Psicologi che nasce come e per volere degli stessi Psicologi italiani, organo di tutela e protezione della professione. Coloro che amano questa disciplina sono stati disposti a numerosi sacrifici.
Pensate che chi ambiva accedere alla professione di Psicologo doveva avere davanti a sé almeno 6 o 7 anni di formazione tra studi, tesi, tirocinio e Esame di Stato. Successivamente una specializzazione in Psicoterapia che voleva dire 4 o cinque anni ancora. Formazione totalmente in Psicologia, non vi erano scorciatoie, o così o si cambiava professione.
Personalmente, sebbene la mia testimonianza non possegga valore statistico di campionamento, non ho avuto notizie da fonti istituzionali e di settore di questo processo di modifica dell'accesso alla professione, e nemmeno chi abbia promosso ed incluso alla Psicologia questo cambio di paradigma, nemmeno di ciò che trovo scritto su web da parte di alcuni esperti circa la facilità che avrebbero gli studenti di eseguire un Esame di Stato di abilitazione in Psicologia, le visioni potrebbero essere molto differenti, non è chiaro dove sono stati presi i dati, sicuramente una indagine più seria sono sicuro che porterebbe a delle amplificazioni e differenze qualitative di asserzioni simili.
Quando l'ho eseguito è durato circa 4 mesi e con quattro prove, questo era all'Università degli Studi di Trieste e le difficoltà erano alquanto notevoli, altri miei colleghi lo stesso, probabilmente le cose non dovrebbero essere generalizzate come sopra detto, si discosterebbe dall'oggettività del dato.
Focus dell'Editoriale
Veniamo al focus di questo editoriale Il 16 ottobre 2020 è stato approvato in Consiglio dei Ministri il disegno di legge proposto dal Ministro dell’Università e della Ricerca Gaetano Manfredi, riguardante le lauree abilitanti. Una vera e propria rivoluzione per futuri odontoiatri, veterinari, farmacisti e psicologi poiché, dopo il via libera del Parlamento, l’Esame di Stato che abilita alla professione, verrà completamente abolito.
Trovo che obiettivamente l'Esame di Stato oggi sia un sistema che vada riveduto, sono concorde con coloro che hanno promosso comunque il dato per osservarlo in tutta la sua totalità, tuttavia non comprendo perchè di fronte ad un interesse di pubblica sanità non sia stata informata in modo plenario l'intera categoria di questo cambio di rotta della Psicologia.
Certo che la possibilità di permettere una fluenza maggiore nell'ambito lavorativo, la solidarietà e vantaggi degli aspetti formativi su base telematica debbano essere promossi, ma occorre avere molta cautela ed un interessamento protettivo alla salvaguardia della formazione completa quinquennale del futuro Psicologo, mettendo in evidenza come una semplice Laurea Magistrale e magari con meno esami dovute a forme di accreditamento formativo possa permettere all' università telematica e allo Studente di Abilitarsi alla professione di Psicologo profondamente differente in termini qualitativi e quantitativi rispetto agli Psicologi con formazione quinquennale.
Accesso alla Professione di Psicologo con solo pochi esami della Magistrale?
Considerazioni fondamentali sono state diffuse dai media, ma occorrerebbe anche intervenire per metterne in luce altre che potrebbero passare inosservate mentre invece potrebbero essere di natura Fondamentale e di profondo interesse pubblico e qualitativo della professione del futuro Psicologo.
Punto uno: parrebbe che, da ciò che è in essere nei piani formativi delle Università telematiche, totalmente a distanza, nel territorio italiano che chi ha una Laurea triennale o Magistrale di qualsiasi disciplina può ISCRIVERSI ALLA LAUREA MAGISTRALE IN PSICOLOGIA.
Cosa significa? In termini molto pratici che chi è in possesso di una Laurea magistrale può immediatamente professare la Psicologia clinica, del lavoro e dello Sviluppo senza Esame di Stato, che in soldoni significa che studenti che potrebbero non avere i Cinque anni di formazione psicologica e sarebbero comunque Psicologi abilitati alla Salute e prevenzione psicologica e mentale.
Naturalmente le università si muovono al di fuori degli Ordini professionali nell'ambito formativo pur di concerto sentiti, il che se in ambito istituzionale in breve tempo non verranno messe in chiaro le regole formative per la Psicologia parrebbe bastare per professarla la sola Laurea magistrale con forse anche pochi esami dipendenti dal credito di accesso al corso.
I nuovi psicologi che si immetteranno nel mercato economico e delle professioni sanitarie poterebbero avere solo pochi esami di laurea magistrale frequentati esclusivamente a distanza presso le università telematiche.
Rimango perplesso e mi pongo una domanda: come mai tra le discipline sanitarie che sono state approvate per l'abolizione dell'Esame di Stato tutte le facoltà come Medicina e Chirurgia, Odontoiatria, Biologia, Veterinaria, Farmacia non sono formazioni telematiche (escludendo questo periodo speciale di pandemia Covid 19 ) e hanno frequenza in Sede, e la Psicologia invece totalmente libera a distanza?
Sarebbe interessante un approfondimento costruttivo e spero possa avvenire in Parlamento su questo tema, prima di avere l'approvazione definitiva con un Decreto.
Concludendo ritengo, la Psicologia una Scienza, molto importante per l' uomo. L'utilità che ha in un sistema nazionale per salvaguardia della Salute e la crescita personale è tale che deve essere protetta verso l'utenza che può avere una qualità dei professionisti, e dallo Stato che dovrebbe dare per diritto le linee per mantenerla tale. In questo caso, le professioni citate Medicina e Chirurgia, Veterinaria, Biologia, Odontoiatria, Medicina hanno mantenuto inalterati gli standard formativi rispettivamente a 6 anni per Medicina e Cinque anni per le altre e tutte a formazione frontale ed in Sede. Quindi una abolizione degli Esami di Stato in queste professioni sarebbero costruttive, poichè non vi è una parzializzazione della formazione.
La psicologia invece parrebbe discostarsi dalle altre e modificarsi nella formazione che se le informazioni trovassero conferma, bastebbe il possesso di una qualsiasi laurea quinquennale o triennale per accedere con credito alla Laurea Magistrale in psicologia, e per alcuni, pochi esami per Abilitarsi in psicologia. Il tirocinio naturalmente interno alla formazione è ambito fifferente e in questo editoriale non trova spazio per approfondimento ulteriore.
Che il detto “tanto siamo un po' tutti psicologi” abbia preso forma e sostanza?