Un gioco come quello del pallone sembrerebbe ben lontano dal nostro concetto di “religioso”, ma non per i popoli precolombiani dell’America centrale, per loro infatti questo gioco rappresentava sia una forma di svago che una vera e propria celebrazione religiosa. È considerato lo sport di squadra più antico del mondo, vecchio di 2500 anni. Questo gioco era praticato in onore delle divinità, in particolare rappresentava la battaglia rituale tra il Dio del sole e della guerra Huitzilopochtli e sua sorella Coyolxauhqui, la luna; simboleggiando il sole che ogni giorno vince contro la luna per dare luogo al giorno. La palla rappresentava proprio il sole, per questo motivo non doveva mai toccare per terra, i giocatori invece erano protetti e appoggiati dagli Dei e venivano scelti fra i migliori guerrieri. Le regole variano in base alle diverse versioni del gioco, ma solitamente i giocatori erano divisi in due squadre da 2 o 4 giocatori e dovevano colpire la palla con i fianchi oppure con i gomiti e le caviglie come in altre versioni. Inizialmente l’obiettivo del gioco era quello di non far cadere la palla per terra, ma successivamente furono introdotti dei cerchi di pietra attaccati al muro, nei quali andava fatta passare la palla per conseguire la vittoria. Non è ben chiaro come terminasse il rituale, alcuni storici sostengono che la squadra perdente venisse sacrificata alle divinità, altri invece ritengono che fosse il vincitore ad essere offerto in sacrificio; con più certezza possiamo invece affermare che, con o senza sacrifici, fosse un gioco particolarmente brutale, il pallone era in caucciù e poteva pesare dai 2 ai 4kg, superfluo affermare quanto potesse far male se ricevuta in faccia o in altre parti delicate del corpo, in alcuni casi poteva persino causare la morte. Rimarranno oscure la maggior parte delle dinamiche intorno a questo gioco ricco di significati e simbologie per le culture antiche, ma la sua pratica non è stata persa nel tempo, la tradizione orale ne ha preservato la pratica fino ai giorni nostri e sta risorgendo grazie ad adulti, bambini e squadre che lo praticano tutt’oggi.