Spesso la fine di una relazione amorosa, soprattutto se duratura, viene vista e vissuta come un vero e proprio fallimento. Infatti, dopo aver investito energie e progetti di vita in un’altra persona potremmo sentirci arrabbiati e tristi, come se avessimo perso del tempo prezioso. Così facendo perdiamo l’occasione di riflettere su noi stessi e di imparare qualcosa per poter migliorare le nostre prossime relazioni.
E’ finita? Quali sono i segnali? Secondo George Levinger, ci sono quattro fattori che preannunciano la fine di una relazione: 1. Una nuova vita sembra essere l’unica soluzione 2. Sono disponibili partner alternativi 3. Ci si aspetta che la relazione fallirà 4. Manca il coinvolgimento a continuare la relazione Rusbult e Zembrodt affermano che, una volta identificato un peggioramento della relazione, un partner può assumere un atteggiamento passivo e reagire in uno di questi modi mostrando: 1. Fedeltà, sperando in un miglioramento 2. Noncuranza, permettendo al peggioramento di continuare Se il partner dovesse mostrare un comportamento attivo potrebbe: 1. Esprimere le proprie preoccupazioni, cercando di migliorare la relazione 2. Scegliere di troncare la relazione Quali sono le conseguenze? La rottura è un processo, non un singolo evento. Steve Duck ha creato un modello di riferimento della fine di una relazione in quattro fasi. La fase intrapsichica: “Non ce la faccio più” Il classico “periodo di riflessione”, nel quale si spera che le cose migliorino. Questo può dare adito a momenti di irritazione nei confronti del compagno e alla ricerca di una terza persona alla quale poter esternare le proprie preoccupazioni.
La fase diadica: “Sarei giustificato se me ne adassi” Questa fase include entrambi i partner, porta a decidere che andrebbe tentata qualche azione per salvare il rapporto. Le discussioni sono principalmente una lotta nell’attribuzione delle responsabilità di ciò che è andato male. Se questa fase dovesse avere un riscontro positivo, sarebbe una grande occasione per la coppia di parlare a fondo e pacificamente dei problemi. La fase sociale: “Ho deciso” Nel riconoscere la fine del rapporto, i partner si appoggiano ad amici e parenti per avere sostegno di fronte ad un futuro incerto e buio e, quindi, per essere rassicurati e guidati. La fase finale dell’elaborazione del lutto: “E’ ormai inevitabile” A questo punto la cosa fondamentale è salvaguardare la propria reputazione. Avviene la cosiddetta “diffusione pubblica sulla propria versione della rottura”. Infatti, ciascun partner vuole emergere con un’immagine affidabile di se stesso in vista di una relazione futura. La metafora della morte è perfetta poiché la relazione ha il suo “funerale”, è sepolta e su di essa deve essere eretta una lapide. Questa fase mira ad una versione socialmente accettabile della vita e della morte della relazione.