Durante la lunga conferenza stampa di giovedì 8 aprile 2021, il Presidente del Consiglio Mario Draghi, ha voluto precisare la situazione vaccini per contrastare l’emergenza sanitaria da Covid-19. Secondo il Premier, la priorità andrebbe data a “chi è più a rischio, in modo da poter riaprire in sicurezza l’economia delle regioni al più presto”. Uno dei temi caldi dell’incontro è stato proprio quello dei “furbetti” che saltano la fila per ottenere prima il vaccino, passando davanti a categorie ritenute più “a rischio” come gli anziani e i pazienti fragili. Infatti, ha esordito ponendo un quesito: ”Ma con che coscienza una persona che non ha diritto ad essere vaccinata salta la fila?” Scandalizzato dalla situazione prosegue dicendo “banalizzando potrei dire: smettetela di vaccinare chi ha meno di 60 anni, i giovani, gli psicologi di 35 anni, queste platee di operatori sanitari che si allargano improvvisamente includendo gente che non è in prima linea”.
A questo punto il dubbio sorge spontaneo: gli psicologi sono degli operatori sanitari? La risposta è sì, lo psicologo rientra a tutti gli effetti tra le professioni sanitarie grazie alla legge 3/2018 (articolo 9, comma 4), poiché “migliora la qualità di vita e promuove il benessere in tutti i contesti (famiglia, lavoro, scuola ecc..)”. Quello che Draghi sembra ignorare è il Decreto Covid firmato da lui stesso che impone a tutte le professioni sanitarie di sottoporsi al vaccino, obbligo esteso a tutti gli iscritti agli Ordini sanitari.
Questo provvedimento all’articolo 4 cita “Gli esercenti le professioni sanitarie e gli operatori di interesse sanitario che svolgono la loro attività nelle strutture sanitarie, sociosanitarie e socio-assistenziali, pubbliche e private, nelle farmacie, parafarmacie e negli studi professionali sono obbligati a sottoporsi a vaccinazione gratuita per la prevenzione dell’infezione da SARS-Cov-2. La vaccinazione costituisce requisito fondamentale per l’esercizio della professione e per lo svolgimento delle prestazioni lavorative rese dai soggetti obbligati”.
Il Premier sembra dimenticare un concetto fondamentale, sancito dall’OMS e che chiunque lavori in questo settore non si stancherà mai di ripetere “non c’è salute senza salute mentale”. In un periodo di pandemia, come questo che stiamo attraversando da più di un anno, figure come quelle dello psicologo non sono solo importantissime ma necessarie per mantenere e promuovere il benessere fisico e mentale degli individui. Infatti gli psicologi sono in prima linea nel supportare medici, infermieri, pazienti affetti da Covid e i loro familiari e, non solo, tutta la popolazione che risente degli effetti di questa “nuova vita” fatta di lockdown, coprifuochi e mancanza di libertà. Infatti, non solo sono aumentate le patologie psichiatriche più gravi (come la depressione), ma si è generata una condizione di forte stress psicologico, ampliato in diverse fasce della popolazione.