Al giorno d’oggi se parliamo di football americano, non possiamo non parlare di Tom Brady: icona e leggenda vivente dello sport statunitense per eccellenza. Soprannominato “The Goat” – the Greatest Of All Time – rappresenta il talento che emerge grazie al sudore, alla costanza e alla fatica. Il suo ruolo è quello del quarterback, ovvero un attaccante schierato al centro che ha il compito di dirigere il gioco: è proprio questo a fare di lui una leggenda, dato che cervello e istinto devono collaborare per determinare le traiettorie migliori in una frazione di secondo, cercando di aggirare il pensiero degli avversari. È suo il compito di decidere schemi e giocate, e sulla base di ciò deve impartire ordini ai compagni e mettere in pratica tali schemi. Un passaggio sbagliato può, quindi, portare al fallimento. Dall’inizio della sua carriera ha continuato a macinare record su record, e di 20 anni passati con la squadra dei New England Patriots, in 9 occasioni ha raggiunto il Super Bowl, vincendolo 6 volte. A 43 anni, decide di lasciare i Patriots e di diventare il quarterback dei Tampa Bay Buccaneers, portando la squadra direttamente al Super Bowl contro ogni pronostico, dato che la loro ultima vincita risaliva al 2003. È così che contro i Kansas City Chiefs, Tom Brady guida i Tampa Bay alla vittoria della finale della National Football League, sbalordendo tutti.