Nonostante le notevoli capacità di rispondere all’ambiente fisico, i bambini dipendono da chi si prende cura di loro per rilevare le loro risposte e per essere aiutati nell’adattarsi al mondo. Affinchè il bambino possa essere circondato da ciò di cui ha bisogno, è necessario che le persone intorno a lui sappiano leggere i suoi segnali di interesse, attenzione o disagio. Nelle madri, gli ormoni che si attivano quando si prendono cura del proprio piccolo, favoriscono l’emergere di una profonda dedizione definita “preoccupazione materna primaria”. L’esperimento del “volto immobile (Still Face)” mostra con grande immediatezza l’influsso che il comportamento del genitore ha sul bambino durante l’interazione faccia a faccia. Il caregiver, dopo una lunga fase di normale interazione face to face, smette bruscamente di reagire per due minuti circa, rimanendo con il volto immobile ed inespressivo. Sebbene possano esserci differenze individuali nella capacità di sopportare lo stravolgimento della normale interazione, il bambino se ne accorge subito e cerca di affrontare il “problema”. Potrebbe manifestare tentativi di coinvolgere nuovamente il genitore nell’interazione, può presentare segni di protesta attraverso l’emissione di particolari versetti e aggrottando la fronte. Durante questo particolare esperimento, sono state rilevate nei bambini delle reazioni fisiologiche che indicano uno stato di maggiore attivazione generale dell’organismo, il cosiddetto “arousal”: aumento del battito cardiaco, aumento del livello dell’ “ormone dello stress” per favorire l’adattamento attraverso la modifica del metabolismo.