Nonostante possa sembrare strano, la depressione rappresenta il disturbo dell’umore più frequente in età evolutiva. Come riconoscerla? Generalmente si presentano tutti o alcuni di questi sintomi: mancanza di interesse, sonnolenza, mancanza di appetito e di energie, bassa autostima, rallentamento motorio e fantasie suicidarie. I bambini depressi hanno tendenze verso i deficit e le distorsioni nei processi di pensiero così come carenze nel funzionamento sociale (Kaslow, Brown & Mee, 1994). Queste tendenze sono dovute, in parte alla depressione stessa del bambino, e in parte ai comportamenti sbagliati e ai pensieri distruttivi che la famiglia di un bimbo depresso può mettere in atto. Pensieri negativi e comportamenti antisociali tendono ad aumentare, creando un ciclo di negatività spesso difficile da superare. Solitamente questa tipologia di problema viene affrontata con il supporto della terapia sistemico-relazionale che ha il potere di spezzare questo ciclo auto-perpetuante, cambiando le dinamiche complessive all’interno del sistema familiare. Infatti, l’equilibrio omeostatico che serviva a mantenere vivo il ciclo negativo prima menzionato, dopo la terapia, sarà in grado di perpetuare un più sano ciclo di pensiero e di comportamento. Secondo diversi studi, bambini ed adolescenti depressi, subiscono una significativa diminuzione dei sintomi entro un anno dal trattamento psicologico. Nonostante questo, circa il 60% presenta almeno una ricaduta negli anni successivi. Alcuni ricercatori ipotizzano che questo alto tasso di recidiva sia dovuto alla mancanza di un’attenta valutazione delle dinamiche familiari, alla base della depressione. E’ molto importante cogliere i segnali che permettono di identificare subito il disturbo per intervenire immediatamente con un trattamento precoce della depressione. Si raccomanda sempre una valutazione di tutti i membri della famiglia poiché è abbastanza comune, per gli altri membri, mostrare comportamenti depressivi. (Ferro, Verdeli, Pierre & Weissman, 2000). I bambini depressi spesso risiedono in un ambiente familiare dove i livelli di stress sono relativamente elevati, non vi è alcun supporto ma sono presenti diversi conflitti. Secondo una ricerca di Goodman e Gotlib, è comune per uno dei genitori del bambino depresso (generalmente la madre), sperimentare sintomi depressivi o aver sofferto di questo disturbo in passato. La depressione nelle famiglie colpisce tutti i domini del funzionamento familiare. Questo si riflette nello stile genitoriale, nella diminuzione dell’affetto, nel continuo conflitto coniugale, negli alti livelli di stress e nei cattivi modelli di gestione dei figli.