Al giorno d’oggi capita spesso di sentire questa parola, ma sappiamo davvero il suo significato? L’empatia, dal greco “en-pathos” ovvero “dentro la sofferenza”, è un termine usato in psicologia per indicare la capacità di sperimentare le esperienze di un’altra persona, ovvero: l’identificazione e la condivisione delle emozioni, dei pensieri, degli atteggiamenti altrui. Potremmo definirla come una risposta alla sofferenza altrui, un “mettersi nei panni dell’altro”. Sperimentare con coinvolgimento empatico richiede di dimostrarsi capaci di vedere la situazione di un’altra persona dal suo punto di vista. Secondo uno studio di Jean Decety e Klaus Lamm, alcuni primati sono in grado di rispondere ai sentimenti degli altri, ma solo gli umani possono sia sentire, sia agire in modo intenzionale per conto di altri. Per spiegare l’assunzione di un altro punto di vista, Batson e colleghi, hanno proposto e studiato un’ulteriore distinzione tra il capire e lo sperimentare come si sente un altro e come ci sentiremmo noi nella stessa situazione. La ricerca ha dimostrato che, immaginare come si sente un altro individuo produce sicuramente empatia. Ma, immaginare come noi ci sentiremmo in una determinata situazione, oltre all’empatia produce una vera e propria sofferenza, implicando anche una certa forma di “egoismo”. Proprio per questo motivo, se altre persone sperimentano situazioni di sofferenza che noi stessi abbiamo sperimentato in passato, riusciremo a solidarizzare maggiormente.