L’adolescenza è una delicata fase del ciclo di vita che segna la transizione tra il mondo infantile e quello adulto. Convenzionalmente inizia con la pubertà (11-12 anni) protraendosi fino ai 18-21 anni, quando il ragazzo approda nella fase del “giovane adulto” (Bush e Simmons,1987). Durante l’adolescenza avvengono una serie di cambiamenti di natura fisica, psicologica, cognitiva e neurochimica che fanno emergere nuove necessità di assolvere a determinati compiti evolutivi. Il primo cambiamento riguarda senza dubbio il fisico: compaiono i primi segnali della pubertà (sudorazione, presenza di peli, comparsa del seno nelle ragazze, arrivo della prima mestruazione o delle polluzioni notturne, accrescimento degli organi genitali ecc…). In secondo luogo l’adolescente inizia a scoprire ed esplorare la propria sessualità, fino ad ora sconosciuta. Infine cambia il modo di pensare. Si sviluppa, infatti, il pensiero astratto. Cadono tutte le idealizzazioni dell’infanzia e nasce il senso del tempo. In questo arco temporale il ragazzo desidera avere una propria autonomia sociale e psicologica. Avviene il consolidamento dell’identità, la separazione dalla famiglia d’origine, l’intimità sessuale, la scelta professionale e lo sviluppo morale. Quella che molti adolescenti si trovano a dover affrontare è la cosiddetta “crisi d’identità”, ovvero un periodo di mancata corrispondenza tra la visione del ragazzo da parte del suo ambiente passato e il cambiamento rapido dell’esperienza del sé. Le crisi identitarie derivano dalla discrepanza tra i cambiamenti fisici e psicologici sempre più cangianti, gli impulsi sessuali e le percezioni altrui del sé. L’adolescente attraversa un vero e proprio lutto per la “perdita” del corpo infantile ed è chiamato a rielaborare l’immagine del proprio fisico integrandovi i cambiamenti avvenuti. Le trasformazioni del corpo, in particolar modo, possono essere eccitanti quanto sconvolgenti per l’adolescente che non sempre si preoccupa di “ascoltare” le informazioni preparatorie ai sintomi iniziali della pubertà. Molte ragazze possono rimanere sconvolte dall’arrivo della prima mestruazione. Alcune arrivano a percepire la propria femminilità come incerta ed ambivalente, sono disperate per la perdita dell’asessualità infantile e non gestiscono con piacere i fidanzati, i rapporti sessuali o la maternità.