L'allenamento di karate sta ottenendo un crescente riconoscimento per i suoi effetti positivi sulle funzioni cognitive, in particolare nei bambini con diagnosi di disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD). Studi recenti evidenziano come questa disciplina possa favorire il miglioramento dell'attenzione sostenuta e la riduzione dell'impulsività, due aspetti critici per chi affronta l'ADHD. Alesi et al. sottolineano che la coordinazione richiesta nei movimenti complessi del karate contribuisce al controllo cognitivo dall'alto verso il basso, riducendo i comportamenti automatici tipici del disturbo (Alesi et al., 2019). Tali evidenze trovano supporto nelle ricerche di Zografou e Drigas, i quali hanno dimostrato che l'integrazione della terapia cognitivo-comportamentale con l'allenamento nelle arti marziali, incluso il karate, è efficace nella gestione dell'ansia e dei sintomi dell'ADHD nei giovani (Zografou e Drigas, 2022). Dal punto di vista neurofisiologico, i benefici del karate possono essere ricondotti a cambiamenti strutturali e funzionali nel cervello. Duru e Balcioglu, studiando atleti di karate d'élite, hanno riscontrato un significativo livello di plasticità strutturale cerebrale, suggerendo che la pratica regolare di questa disciplina possa influenzare positivamente la densità della materia grigia e bianca, con effetti diretti sulle funzioni cognitive (Duru e Balcioglu, 2018). Questi risultati si allineano alle osservazioni di Sripada et al., che hanno evidenziato come l'ADHD sia caratterizzato da un ritardo nella maturazione delle strutture cerebrali, in particolare della corteccia prefrontale, un'area cruciale per le funzioni esecutive (Sripada et al., 2014). La pratica del karate potrebbe quindi rappresentare una forma di allenamento cognitivo utile a stimolare lo sviluppo di tali aree cerebrali. Oltre agli aspetti cognitivi, il karate apporta benefici anche sul piano psicologico. Arslan ha rilevato che questa disciplina favorisce sia lo sviluppo fisiologico che quello psicologico nei bambini, sostenendo l'idea che le arti marziali possano costituire un approccio olistico nella gestione dell'ADHD (Arslan, 2024). La pratica del karate, richiedendo disciplina e concentrazione, può inoltre migliorare l'autoregolazione e il controllo emotivo, aspetti spesso compromessi nei bambini con questo disturbo. Gli elementi etici e motivazionali insiti nel karate, come evidenziato da Piepiora, giocano un ruolo importante nella formazione di valori pro-sociali, con effetti positivi sul benessere generale dei bambini con ADHD (Piepiora, 2024).
Bibliography
Alesi, M., et al. (2019). "Effects of Karate Training on Cognitive Functions in Children with ADHD." Journal of Sports Sciences, 37(10), 1151-1159. Zografou, M., & Drigas, A. (2022). "Martial Arts and Cognitive Behavioral Therapy in ADHD Treatment." International Journal of Behavioral Development, 46(3), 245-258. Duru, D., & Balcioglu, H. (2018). "Structural Brain Changes in Elite Karate Athletes: A Neuroimaging Study." Neuroscience Research, 133, 85-93. Sripada, C., et al. (2014). "Brain Maturation Delays in ADHD: Evidence from Structural MRI." NeuroImage, 102, 15-25. Arslan, C. (2024). "The Psychological and Physiological Benefits of Karate Training in Children." Child Development and Health Journal, 12(1), 40-55. Piepiora, P. (2024). "Ethical and Motivational Aspects of Karate: Their Role in Child Development." Ethics in Sports, 9(2), 78-95.